Coronavirus, non confermato l'esodo al Sud con i treni - QdS

Coronavirus, non confermato l’esodo al Sud con i treni

redazione web

Coronavirus, non confermato l’esodo al Sud con i treni

sabato 14 Marzo 2020

La ministro dei trasporti De Micheli, "dai dati delle società di trasporti ferroviari non risulta". E la Polizia conferma. Falcone, "Bene sospensione treni notturni". Il sindaco di Messina polemizza con Musumeci sui traghetti. Razza risponde

“Dalle società del trasporto ferroviario nazionale riceviamo le rilevazioni sul numero di coloro che si sono spostati da tutto il nord a tutto il sud negli ultimi due venerdì. Possiamo affermare che non c’è stato nessun esodo, né ieri, né la scorsa settimana, in quanto il numero di persone che da tutto il nord ha raggiunto tutte le destinazioni del sud con i treni è pari a qualche centinaio in totale”.

Lo ha affermato la ministro dei trasporti Paola De Micheli su Facebook.

“Il governo – ha scritto – ha garantito e sta attuando le misure che consentono alle persone di spostarsi esclusivamente per esigenze lavorative inderogabili o per motivi sanitari urgenti e improcrastinabili. Resta quindi forte la raccomandazione di evitare in tutti i modi gli spostamenti non urgenti o vitali. E’ assolutamente da evitare la partenza da una regione all’altra per incontrare familiari o amici che abitano altrove. Questo costituisce un grave pericolo per se stessi e per le persone amate ed è un serio rischio anche per tutti coloro che stanno rispettando le indicazioni, rimanendo a casa”.

La Polizia, controllati tutti su treni per il Sud

Tutti i passeggeri partiti in treno da Milano e diretti verso le regioni del sud – 438 persone in tutto – sono stati controllati dalla Polizia Ferroviaria sia alla partenza sia una volta a destinazione.

I poliziotti hanno verificato in partenza l’identità e le motivazioni del viaggio e tutti, dice la Polfer, “hanno dimostrato di avere una giusta motivazione”.

A destinazione i viaggiatori sono stati nuovamente controllati ed è stata anche rilevata la temperatura.

Per i treni diretti in Sicilia, le verifiche sono scattate a Messina.

Falcone, bene a stop treni notturni per Sicilia

“Accogliamo con soddisfazione – ha intanto dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – la scelta della ministro Paola De Micheli di sospendere i treni notturni per la Sicilia, recependo così il grido d’allarme dei siciliani, del Governo Musumeci e dell’intero Mezzogiorno”.

“Le notizie circa una potenziale linea di contagio aperta dal rientro di tanti cittadini dal Nord al Sud Italia (come detto, smentita n.d.r.) – ha aggiunto – hanno preoccupato tutti e, per questo, manteniamo sempre l’attenzione altissima sul rispetto delle restrizioni anti-coronavirus e su eventuali falle nel sistema”.

Nel primo rientro registrati trentamila in ingresso

“Quello che ci conforta su questi rientri – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendosi a quanto avvenuto la scorsa settimana – è che se trentamila cittadini hanno voluto registrarsi è perché intendono rispettare le regole. Dopo il tre aprile vedremo quali sono stati i primi effetti di questo rigore”.

L’assessore era a Messina agli imbarcaderi della Caronte & Tourist, dove sono controllate da personale medico, polizia e forestali le persone provenienti dal Nord.

“Le misure di pubblica sicurezza competono allo Stato – ha proseguito Razza – e il dialogo tra la Regione e lo Stato è molto intenso anche in queste ore. Facciamo appello ai cittadini: chi deve ritornare in Sicilia lo faccia solo se indispensabile. Se non ci sono ragioni di indispensabilità, già ora il decreto del Presidente del consiglio dei ministri obbliga alla permanenza nel proprio domicilio”.

Vertice presieduto da Razza a Messina

Razza ha presieduto un vertice (al quale è intervenuto telefonicamente anche l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone), a cui hanno preso parte, tra gli altri, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, il comandante del Nucleo operativo del Corpo forestale regionale Gianluca Ferlito, i rappresentanti del management delle Aziende sanitarie messinesi e i vertici delle società che si occupano dei trasporti marittimi.

Per ottimizzare le operazioni di controllo, è stato stabilito di fornire, già a Villa San Giovanni, i moduli di censimento Coronavirus, che verranno poi riconsegnati al Corpo forestale al momento dello sbarco in Sicilia, dove proseguiranno, comunque, le verifiche sanitarie su automobilisti e passeggeri.

Chi dovesse presentare sintomi riconducibili al Covid-19 sarà accompagnato in ambulanza presso un presidio ospedaliero oppure, se dovesse viaggiare in auto, verrà scortato dagli uomini della Forestale. Proprio da oggi è partito un controllo più serrato, come disposto dalla Regione.

“Ci saremmo aspettati qualche verifica in più – ha aggiunto Razza – lo invochiamo da settimane, ecco perché il presidente Musumeci parlava della necessità di intensificare i controlli nei porti, gli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie. C’è la necessità di far capire a tutti che chi arriva in Sicilia deve rimanere a casa e avvisare l’autorità sanitaria, a questo serve il filtro che è in atto. Nelle prossime ore, anche con le autorità dello Stato, vedremo quali altre iniziative assumere”.

“Mentre io sono qui – ha sottolineato l’assessore – il presidente Musumeci sta interloquendo con i ministri Boccia e De Micheli con l’obiettivo di aumentare al massimo i controlli. Ci attendiamo da parte di tutti i cittadini un contributo a questa fase importantissima”.

Il sindaco di Messina polemizza con Musumeci sui traghetti

Intanto il sindaco di Messina Cateno De Luca ha chiesto al presidente della Regione Nello Musumeci di “modificare immediatamente la sua ultima ordinanza in merito alle modalità di traghettamento sullo stretto di Messina”.

“Per effettuare l’attività e i controlli previsti dalle sue disposizioni – ha affermato – bisogna concentrare tutto sul porto di Tremestieri, altro che usare la Rada di San Francesco. Il protocollo è stato redatto dai vettori che operano nello Stretto di Messina, senza alcuna consultazione e condivisione con gli enti territoriali competenti ed è stato recepito e adottato dalla Presidenza in modo pedissequo e acritico, senza curarsi di interpellare l’amministrazione comunale. L’attuazione del protocollo arrecherebbe dunque gravi conseguenze sia sul piano della congestione veicolare, sia sotto l’aspetto del contenimento del rischio di contagio, attesa l’inevitabile conseguenza derivante dall’attraversamento dei Tir nel centro città”.

Razza, a Messina ci sono posti letto dedicati all’emergenza

Nei giorni scorsi De Luca aveva espresso allarme per la carenza di posti in terapia intensiva a Messina e a rispondergli è stato l’assessore Razza: “A Messina per l’emergenza Covid 19 ci sono posti letto dedicati perché stiamo realizzando un Covid Hospital a Barcellona Pozzo di Gotto con posti letto di terapia intensiva in diverse aziende sanitarie grazie allo sforzo che stanno facendo in modo particolare al Policlinico”.

“Non esiste Messina, Catania o Palermo – ha aggiunto Razza – esiste il sistema sanitario della nostra regione che è una rete unica e deve essere adeguata a ogni esigenza locale”.

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