PALERMO – Al pari di altre Regioni del Nord, anche in Sicilia sono state emanate dal Presidente Nello Musumeci misure più restrittive per combattere il contagio dell’epidemia Coronavirus. Misure apprezzate dall’Ance Sicilia (Associazione nazionale dei comuni siciliani), che le aveva proposte su segnalazioni provenienti da molti Comuni dell’Isola. “In questa fase estremamente delicata – ha detto il presidente regionale Anci Leoluca Orlando – in cui anche l’esercito sarà impegnato nel controllo delle città per garantire l’osservanza delle nuove norme in vigore, risulta di fondamentale importanza il contributo diretto di ogni cittadino”.
La nuova ordinanza, la n. 6, oltre a prevedere la sanificazione di strade, uffici pubblici e scuole, vede la chiusura di verde pubblico e parchi giochi. Forti perplessità sull’ordinanza del presidente della Regione siciliana sono state espresse da Antonello Cracolici del Pd, che rivendica la competenza del Governo nazionale a stabilire le regole per contrastare l’emergenza Coronavirus con interventi omogenei. “Altrimenti l’Italia rischia di diventare un ‘Paese-Arlecchino’ nel quale ognuno colora il proprio pezzo di stoffa”. Cracolici critica alcuni dei provvedimenti contenuti nell’ordinanza. “Non si può proibire arbitrariamente il diritto alla libertà di movimento e determinate attività commerciali essenziali, se si mantengono le dovute precauzioni sanitarie”.
“Di fronte a questo provvedimento del presidente Musumeci – conclude Cracolici – vedo più un’azione di demagogia che la reale capacità di contrastare l’atteggiamento irresponsabile di quanti non rispettano le disposizioni per limitare la diffusione del contagio. Mi auguro che il Governo nazionale assuma perentoriamente ed in modo esclusivo su di sé la responsabilità di stabilire le norme comportamentali da fare osservare a tutti i cittadini italiani. Altrimenti all’emergenza sanitaria, rischiamo di aggiungere il caos normativo”.
Sulla situazione economica in Sicilia è intervenuto Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia che sottolinea come sia necessario dare risposte concrete a chi chiede di accedere agli ammortizzatori sociali. “Occorre tutelare anche i lavoratori a tempo determinato, gli interinali e i sussidiati. Lunedì prossimo, definiremo l’accordo regionale con governo e datori di lavoro – ha detto Barone – per dare indicazioni precise. Sugli uffici della Regione ricade la responsabilità ultima dell’approvazione delle varie istanze e devono essere messi, quindi, in condizione di operare in maniera efficiente con personale adeguato e con una piattaforma informatica efficace. Non sappiamo stimare se le risorse per la Sicilia saranno sufficienti, ed è giusto chiederne altre, ma certo dobbiamo cominciare a spendere subito e bene quelle già destinate. Per questo il confronto e’ fondamentale”.
Misure a sostegno di agricoltura e pesca sono state chieste con due interpellanze al Governo regionale dal Partito Democratico all’Ars. “Anticipare il fermo biologico e provvedere al pagamento dei fermi arretrati per le annualità 2017, 2018, 2019, le cui somme non sono state ancora corrisposte, potrebbe essere di vitale importanza per la sopravvivenza delle imprese – hanno detto i deputati regionali del Pd – Inoltre sospendere le cartelle di pagamento emesse dai consorzi di Bonifica sono solo alcune delle misure che potrebbero dare respiro alle imprese produttive della Regione. “Chiediamo al governo regionale – concludono – di attivare ed ogni misura a sostegno delle aziende agricole e dell’imprese del settore pesca per evitare che la crisi dei due comparti si ripercuota sull’intera economia siciliana”.