Coronavirus, recrudescenza in Sicilia, ci si prepara - QdS

Coronavirus, recrudescenza in Sicilia, ci si prepara

redazione web

Coronavirus, recrudescenza in Sicilia, ci si prepara

venerdì 09 Ottobre 2020

Nell'ultimo bollettino 259 nuovi positivi, 131 solo nel Palermitano, dove sono pronti settanta posti per pazienti fragili. A Cefalù altri due sanitari contagiati. In ottobre quarantamila tamponi. Vaccino antinfluenzale per tutti gli adulti sopra i sessant'anni

Sono 259 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore.

Salgono così a 3.696 gli attuali positivi e passano a 409 i ricoverati in ospedale con un incremento di quattro ricoveri rispetto a ieri.

Di questi, 33 si trovano in terapia intensiva, tre in più rispetto a 24 ore prima, mentre diventano 376 i ricoveri in regime ordinario.

Sono invece ben 3.287 i pazienti in regime isolamento domiciliare.

I tamponi eseguiti sono stati 7374.

Anche nella lista di ieri erano presenti tre nuove vittime positive al Covid: il totale dei morti è salito così a 329, mentre i guariti sono 109.

Le tre vittime per il Covid in Sicilia sono due uomini di Catania, di 90 e 74 anni e una donna di Trapani di 84 anni.

Allarme a Palermo per l’impennata di casi

E’ però l’area di Palermo a preoccupare di più: scorrendo la lista dei 259 nuovi casi ripartita per province, si scopre che ben 131 nuovi casi riguardano il Palermitano.

Ce ne sono poi nove ad Agrigento, quattro a Caltanissetta, 66 a Catania, uno a Enna, 23 a Messina, 17 a Ragusa, uno a Siracusa e sette a Trapani.

Posti per pazienti fragili nel Palermitano

Intanto settanta posti letto per pazienti fragili e non autosufficienti positivi al coronavirus sono stati approntati proprio nel Palermitano.

Nella scelta strategica che punta ad anticipare ogni possibile criticità, l’Asp di Palermo ha attivato da ieri sera due nuove strutture a bassa intensità di cure.

La prima è una residenza sanitaria assistenziale per pazienti Covid positivi a Borgetto con trenta posti letto “che – spiega il direttore generale Daniela Faraoni – aiuterà non poco a decongestionare gli ospedali Covid della Città Metropolitana”.

Inoltre l’Azienda, in via sperimentale, ha attivato sempre da ieri a Castelbuono un modello organizzato del tutto innovativo che è il ‘domicilio protetto con continuità assistenziale’ con quaranta posti letto.

“Quest’ultima struttura – dice Faraoni – è destinata a pazienti Covid positivi non autosufficienti che non necessitano di ricovero ospedaliero, ma di un’assistenza impossibile da garantire nel nucleo familiare o al Covid Hotel”.
Nelle due nuove residenze l’assistenza sarà garantita da personale medico, infermieristico e socio sanitario.

Altri due sanitari positivi in ospedale di Cefalù

Il fronte del coronavirus è comunque sempre caldo nel Palermitano: altri due operatori sanitari dell’ospedale Giglio di Cefalù sono risultati ieri positivi al covid.

Si aggiungono agli altri sette colleghi e al paziente dell’area della fisioterapia da cui potrebbe essere partito il contagio.

Sono complessivamente dieci i casi individuati in ospedale.

Per disposizione della direzione strategica tutte le attività non urgenti sono state sospese.

Si valuta la chiusura delle scuole

Il paziente risultato positivo risiede a Lascari dove si è acceso un altro focolaio.

Alla luce dei risultati dello screening compiuto nel circondario il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, si è rivolto all’Asp e all’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, perché venga valutata l’esigenza di “procedere, a scopo precauzionale, alla chiusura delle scuole anche nel territorio di Cefalù”.

Eseguiti in ottobre 39.051 tamponi

Ieri sono stati inoltre resi noti i dati sui tamponi: in Sicilia nei primi otto giorni di ottobre ne sono stati eseguiti 39.051, con una media giornaliera di 5.579.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria da coronavirus ne sono stati fatti oltre mezzo milione, per la precisione 529.533.

I dati sono del dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione Siciliana.

I tamponi vengono eseguiti dalle nove aziende sanitarie siciliane, negli ospedali e a pagamento nei laboratori d’analisi convenzionati, mentre le cliniche effettuano i tamponi rapidi.

Il vaccino antinfluenzale

Nel frattempo dallo scorso cinque ottobre, come nel resto d’Italia, è scattata anche in Sicilia la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale.

Nell’Isola pronte 1,5 milioni di dosi vaccino anti influenzale acquistate dalla Regione Siciliana, che per la campagna 2020, ha fatto l’appalto unico regionale.

Sono oltre il sessanta per cento in più rispetto all’anno scorso: a Palermo, 360mila, a Trapani 215 mila, ad Agrigento 114.600, ad Enna 38mila, a Caltanissetta 54.550, a Messina 233.500, a Catania 269mila, a Siracusa 124mila e a Ragusa, infine, 92mila.

Molte le novità introdotte dall’assessorato regionale alla Salute per la realizzazione della campagna.

Le novità, vaccino ad adulti sopra i sessant’anni

Rispetto alle stagioni precedenti la vaccinazione oltre a essere raccomandata ai soggetti a rischio – tra cui pazienti cronici come cardiopatici, diabetici, ipertesi, broncopatici e donne in gravidanza -, sarà estesa anche agli adulti sani in buone condizioni di salute che hanno compiuto almeno 60 anni, invece l’anno scorso era 65.

A tutti i bambini con età superiore a 6 mesi che frequentino comunità; ai familiari dei bambini con meno di 6 anni; e, naturalmente, agli operatori sanitari e agli operatori di pubblica utilità. A tutte queste categorie la vaccinazione verrà offerta in forma attiva e gratuita.

L’anno scorso l’adesione alla campagna ha fatto registrare un incremento complessivo del 15% rispetto al 2018.

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