Coronavirus, rinviate le prestazioni sanitarie non urgenti - QdS

Coronavirus, rinviate le prestazioni sanitarie non urgenti

Coronavirus, rinviate le prestazioni sanitarie non urgenti

mercoledì 25 Marzo 2020

Circolare del ministero Salute, indicazioni per la riprogrammazione delle attività differibili. Improcrastinabili i ricoveri in regime di urgenza, quelli oncologici con classe di priorità A

PALERMO – Al fine di contrastare e contenere la diffusione del coronavirus, il ministero della Salute ha emanato una circolare con cui chiarisce quali attività ambulatoriali e di ricovero devono essere garantite e quali attività, invece, possono essere procrastinate. Le linee di indirizzo sono state condivise ed approvate dal comitato tecnico scientifico della Protezione civile. Lo scopo, si legge all’interno della circolare, è quello di “rendere omogenee le eventuali iniziative di riorganizzazione delle attività ospedaliere di ricovero diurno e ordinario e ambulatoriali che si rendessero necessarie, al fine di soddisfare il potenziale incremento delle necessità di ricovero e di limitare i flussi di pazienti all’interno delle strutture di assistenza”. Dunque, in questo modo, si vuole evitare l’adozione di misure fai da te, non uniformi sul territorio nazionale.

Secondo la circolare, risultano non procrastinabili, e quindi da eseguire nei tempi già precedentemente determinati, le prestazioni specialistiche afferenti alle classi di priorità definite dal Piano nazionale per le liste d’attesa: in particolare, si tratta delle prestazioni urgenti (da eseguire nel più breve tempo possibile e comunque entro le 72 ore) e di quelle a scadenza breve, da eseguire entro dieci giorni. Nel dettaglio, dunque, per prestazioni improcrastinabili si intendono i ricoveri in regime di urgenza, i ricoveri elettivi oncologici e i ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A (come definita dal Piano nazionale per le liste d’attesa).

Saranno, invece, rimandate le altre prestazioni con specifiche “indicazioni generali per la riprogrammazione delle attività da considerare clinicamente differibili in base a valutazione del rapporto rischio-beneficio”. In particolare, si tratta dei ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità C e D (come definite dal Piano nazionale per le liste d’attesa). Nel dettaglio, si tratta dei ricoveri da eseguire entro centottanta giorni per i casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità, e non manifestano tendenza ad aggravarsi, né a causa dell’attesa possono ricevere grave pregiudizio alla prognosi; ma anche quei ricoveri senza attesa massima definita per i casi clinici che non causano alcun dolore, disfunzione o disabilità (ad ogni modo, questi casi devono essere trattati almeno entro dodici mesi). In ogni caso, questo tipo di prestazioni dovranno essere riprogrammate non appena possibile.

Per quel che, invece, riguarda le prestazioni con classe di priorità B, i casi dovranno essere valutati singolarmente dal direttore sanitario e dai direttori delle unità operative di afferenza della lista d’attesa in base alle caratteristiche cliniche. Nello specifico, si tratta di quelle prestazioni di ricovero da effettuare entro sessanta giorni per i casi clinici che presentano intenso dolore, o gravi disfunzioni, o grave disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto di diventare emergenti né possono per l’attesa ricevere grave pregiudizio alla prognosi.

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