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Coronavirus, il bollettino di oggi, Musumeci, tampone negativo

Coronavirus, il bollettino di oggi, Musumeci, tampone negativo

Ricoverati trentatré pazienti di cui cinque in terapia intensiva, mentre 78 sono in isolamento domiciliare, due sono guariti e due deceduti. “Grande sollievo” per il Governatore. Il Viminale sull’Ordinanza del sindaco di Messina, “Inefficace”. Ma De Luca va avanti, “Sulla mia città decido il coprifuoco”

In Sicilia dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno analizzato 1.477 tamponi, di cui 1.223 negativi e 139 in attesa dei risultati.

Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana, in merito all’emergenza coronavirus. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’istituto superiore di sanità 115 campioni (32 più di ieri).

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Risultano ricoverati 33 pazienti (nove a Palermo, tredici a Catania, quattro a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento, uno a Enna e due a Trapani) di cui cinque in terapia intensiva, mentre 78 sono in isolamento domiciliare, due sono guariti e due deceduti.

Musumeci, anche secondo tampone negativo

Intanto ieri a tarda sera il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, appena ricevuto l’esito dal laboratorio, aveva reso noto che “Anche il secondo tampone è risultato negativo”.

Come si ricorderà il Governatore si era messo in autoisolamento per essere entrato in contatto con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, risultato positivo al test del coronavirus.

“Un bel sollievo, vi confesso – ha commentato – dopo cinque giorni di autoisolamento e soprattutto per la consapevolezza di restituire serenità ai miei familiari e ai miei più stretti collaboratori”.

“Non mi sono fermato un solo attimo – ha aggiunto Musumeci – in questi lunghi giorni di quarantena volontaria, continuando a lavorare da casa. Ora mi sento più libero di muovermi nell’assolvimento delle prioritarie funzioni di governo”.

Il colloquio di Musumeci e Boccia

E ieri, prima che il premier Giuseppe Conte annunciasse le nuove misure per l’emergenza, Musumeci aveva sentito il ministro per il Mezzogiorno Vincenzo Boccia chiedendo proprio “di attuare misure più stringenti a tutela della salute pubblica e a rapida diffusione del contagio anche alla luce delle decine di migliaia di persone rientrate nell’Isola negli ultimi giorni”.

“La Sicilia – ha detto Musumeci – condivide il percorso di gestione unitaria della crisi ed è convinta, ora più che mai, che è questo il tempo in cui ciascuno è chiamato ad assumere forti responsabilità davanti ai cittadini”.

Il sindaco di Messina “anticipato” da Conte, lite con il Viminale

E’ stato intanto “anticipato” dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte il sindaco di Messina Cateno De Luca, che ieri, prima dell’annuncio del premier, aveva anticipato che, in base a una sua ordinanza, tra due giorni nella città peloritana sarebbero rimasti chiusi tutti i negozi, “tranne supermercati, farmacie e chi vende beni prima necessità”.

“Il vero apice dei contagi da coronavirus – aveva dichiarato ieri sera De Luca in diretta Facebook – avverrà tra qualche settimana e non abbiamo posti a sufficienza nelle terapie intensive di Messina e provincia”.

L’ordinanza prevederebbe “la chiusura di tutti gli uffici comunali e il divieto di circolazione delle persone tranne che per motivi di salute e di lavoro comprovata da un autodichiarazione”.

“Sono la massima autorità locale in tema di sanità – aveva affermato il sindaco di Messina -, e voglio vedere chi ora crede che stia facendo qualcosa contro legge. Io voglio solo tutelare la mia comunità. Da noi si è innalzato il livello di pericolo quando sono arrivate tante persone dal Nord, ma basterebbe solo il venti per cento di quel che è accaduto in Lombardia e sarebbe una tragedia”.

Il Ministero dell’Interno, “l’ordinanza è inefficace”

Nel pomeriggio dal Viminale è arrivato lo stop all’ordinanza. Il ministero dell’Interno, secondo quanto si apprende, riterrebbe inefficace la decisione del sindaco.

A Messina, dunque, come nel resto del Paese valgono le disposizioni del Governo.

Il sindaco De Luca, “firmerò lo stesso l’ordinanza”

Ma Cateno De Luca ha ribadito che intende firmare l’ordinanza preannunciata lanciandosi in ardite dichiarazioni.

“Le misure straordinarie del premier Conte – ha dichiarato De Luca – sono acqua fresca perché non garantiscono un contenimento drastico del virus e soprattutto risultano contraddittorie per quanto riguarda l’apertura di alcuni esercizi. L’incongruenza di tale elencazione, che finisce per lasciare aperte più attività di quelle che dovrebbero essere chiuse, rende inefficace il Dpcm e non gli consente di raggiungere il suo fine, che è quello di limitare la circolazione delle persone al fine di contenere il contagio”.

Il Sindaco, su Messina decido il coprifuoco

“Ribadisco il concetto essenziale di coprifuoco – ha aggiunto il sindaco di Messina -, quello che invece Conte non utilizza, rendendo il suo provvedimento monco. In queste 48 ore, faremo quindi solo delle integrazioni di carattere giuridico che saranno rese definitivamente note domani entro le 21. La nostra ordinanza rimarrà in piedi”.