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Coronavirus, strage in Gran Bretagna, 26.097 morti

Coronavirus, strage in Gran Bretagna, 26.097 morti
epa08276908 British Prime Minister, Boris Johnson and his partner Carrie Symonds ahead of the Six Nations rugby match between England and Wales held at Twickenham stadium in London, Britain, 07 March 2020. EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA

Il Paese guidato da Johnson è il terzo al mondo dopo Usa (58.265 vittime, più dei soldati morti in Vietnam) e dell’Italia (27.682), dove sono concentrati perlopiù nella cosiddetta Padania. La situazione in altri Stati d’Europa

Impennata nel bilancio delle vittime del coronavirus nel Regno Unito, che sale a quota 26.097 morti, terzo Paese al mondo in cifra assoluta dopo Usa e Italia, con l’inserimento da nel conteggio anche dei decessi nella case di riposo oltre che negli ospedali.

Lo ha reso noto il sistema sanitario nazionale nell’aggiornamento quotidiano condotto con una raccolta di dati più estesa, allargata agli ospizi e ad altri ricoveri pubblici.

Come si ricorderà, nel Regno Unito il premier Boris Johnson – anche lui contagiato con la compagna, dalla quale ieri ha avuto un figlio – si era all’inizio fatto beffe del “sistema italiano” basato sul distanziamento sociale puntando sulla cosiddetta “immunità di gregge”. I risultati sono stati disastrosi e Johnson ha fatto dietrofront, ma il danno era fatto.

Il Paese più colpito dal virus è gli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump ha tenuto sulla pandemia un atteggiamento ondivago, tra accuse alla Cina e i consigli ai suoi concittadini di bere disinfettanti.

I morti per coronavirus negli Stati Uniti in un giorno sono stati 2.200, 330 a New York. I casi sono 1,01 milioni, come emerge dai dati della John Hopkins University.

Il numero dei morti per il Covid-19 supera quello della guerra in Vietnam: 58.265 a fronte delle 58.220 vittime nei 20 anni di guerra fra il 1955 e il 1975 in Vietnam.

Intanto, secondo i calcoli della stessa università, sono oltre tre milioni i contagiati nel mondo, per la precisione 3.083.467, e i morti sono 213.273.

Al secondo posto nella triste classifica dei decessi, c’è l’Italia, con 27.682 morti.

Le le vittime sono concentrate perlopiù nella cosiddetta Padania, mentre nel resto del Paese il sistema del distanziamento sociale ha funzionato bene.

Ecco comunque un prospetto della situazione in altri Stati europei.

SPAGNA 24.275 MORTI – La Spagna ha registrato 325 decessi provocati dal coronavirus nelle ultime 24 ore, circa l’8% in più rispetto ai 310 del giorno precedente, per un totale di 24.275: lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità del Paese, secondo quanto riporta El Pais. Allo stesso tempo, le persone guarite sono state 6.399, pari al livello più alto dall’inizio della crisi. “Siamo in una situazione economica e sociale gravissima”, ha commentato questa mattina il premier Pedro Sanchez.

FRANCIA 24.087 MORTI – La Francia conta un totale di 24.087 morti per Covid-19 dall’inizio dell’epidemia, contando i decessi in ospedale (15.053) e quelli in case di riposo e istituti per disabili (9.034). Nelle ultime 24 ore, l’aumento è stato di 427 morti. Continua il calo dei ricoveri in ospedale: oggi sono 26.834, 650 in meno di ieri. Scende sensibilmente anche il numero dei pazienti in rianimazione, 4.207 (180 meno di ieri).

BELGIO 7.501 MORTI – Nelle ultime 24 ore in Belgio si sono registrati 170 morti che portano ad un totale di 7.501 i decessi a causa del coronavirus, di cui 103 nelle Fiandre, 55 in Vallonia e 12 a Bruxelles. Lo hanno riferito le autorità sanitarie nella consueta conferenza stampa. I nuovi contagi sono stati 525. I nuovi ricoveri da ieri sono 174, ha indicato il Centro di crisi e la Spf Santé publique, in aumento rispetto ai giorni scorsi. Parallelamente 340 pazienti sono stati dimessi

OLANDA 4.711 MORTI – In Olanda, dove il sistema per raccogliere i dati è diverso che altrove, si contano nelle ultime ore 145 morti e altri 386 nuovi contagi da coronavirus. Sono invece 76 i ricoveri. Complessivamente nei Paesi Bassi si registrano 4.711 decessi, 38.802 contagi e 10.685 ricoveri. Tuttavia non tutte le persone segnalate sono state ricoverate in ospedale o sono morte nelle ultime 24 ore. Alcuni pazienti vengono riportati in seguito.

DANIMARCA 443 MORTI – La Danimarca, che ha progressivamente allentato le restrizioni imposte per contrastare la diffusione del coronavirus, è riuscita a mettere “sotto controllo” la propagazione del virus. Lo ha dichiarato oggi la premier danese Mette Frederiksen. “L’infezione è sotto controllo e la strategia danese è riuscita in una prima difficile fase”, ha detto Frederiksen in parlamento. Le prime riaperture nel paese hanno interessato asili e scuole (non dei licei), mentre hanno riaperto anche i parrucchieri e i tatuatori. La seconda fase di riaperture dovrebbe cominciare il 10 maggio. Dall’inizio della pandemia in Danimarca si sono registrati 9.206 casi di covid-19 e 443 decessi legati al virus.

Intanto un miliardo e mezzo di persone, quasi la metà della forza lavoro nel mondo, potrebbe perdere i propri mezzi di sussistenza a causa della crisi provocata dal coronavirus.

A lanciare l’allarme è stata l’Organizzazione mondiale del lavoro (Ilo) in un rapporto secondo il quale la caduta delle ore lavorate nel secondo trimestre del 2020 è peggiore di quanto precedentemente stimato a causa del persistere del lockdown.