Coronavirus, stretta nelle Regioni Campania, Lazio e Lombardia - QdS

Coronavirus, stretta nelle Regioni Campania, Lazio e Lombardia

redazione web

Coronavirus, stretta nelle Regioni Campania, Lazio e Lombardia

giovedì 22 Ottobre 2020

Si procede al coprifuoco, aumenta la didattica a distanza, altri territori pronti a chiusure e restrizioni. L'ordinanza lombarda firmata dal leghista Fontana contiene una serie di misure da lui stesso combattute ai tempi del primo lockdown. Anche i sindaci prendono provvedimenti, da Pisa a Palermo

Con l’aumento dei contagi, crescono e si fanno più stringenti le misure che le Regioni stanno assumendo, da nord a sud, fino ad arrivare al coprifuoco.

L’ultima in ordine di tempo è la Regione Lazio che sta predisponendo una circolare che prevede il blocco della circolazione, dalle 24 alle 5 da venerdì prossimo e disposizioni sulla didattica a distanza alle superiori e all’Università che scatteranno da lunedì prossimo.

Si svolgerà solo con la didattica a distanza a partire da lunedì anche l’attività scolastica nelle scuole secondarie della Lombardia, come prevede l’ordinanza della Regione firmata dal presidente Attilio Fontana. E che contiene una serie di misure che l’esponente leghista aveva combattuto ai tempi del primo lockdown.

Il provvedimento – che entrerà in vigore da oggi – in sintesi dispone limitazioni alle aperture delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali nei fine settimana, misure per prevenire l’affollamento all’interno degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e degli esercizi commerciali al dettaglio, il divieto di svolgimento delle fiere di comunità e delle sagre.

In Lombardia il coprifuoco è dalle 23 alle 5. Fino alla mezzanotte di domani sarà possibile spostarsi senza motivo da una provincia all’altra della Campania. Poi scatterà il blocco e occorrerà una valida motivazione per poterlo infrangere. Alcune ore dopo, dalle 23 di venerdì saracinesche giù per ristoranti, bar e pub e dalla mezzanotte alle 5 del mattino stop alla mobilità.

“Se nelle prossime ore il numero dei contagi aumenterà ancora e quello dei ricoveri continuerà a salire con il trend attuale, saremo pronti a intervenire in maniera radicale per invertire questa tendenza e tutelare al meglio la salute di tutti i sardi”, annuncia anche il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.

Pure i sindaci stanno prendendo provvedimenti: Pisa è ai vertici regionali per il numero di contagi e per questo verrà limitato l’orario delle attività commerciali e chiuso il venerdì e sabato, da mezzanotte alle 5, l’ epicentro della movida cittadina. Anche Viareggio diventa diventa ‘zona rossa’ per la movida, dalle 21 alle 5 del mattino.

Ad Asti il sindaco ha deciso una stretta sui matrimoni: per quelli in Comune ci potranno essere solo 5 persone: sposi, testimoni e celebrante. A Torino dovrebbe essere firmata l’ordinanza della sindaca di Torino Chiara Appendino sulle limitazioni che saranno introdotte in alcune zone della movida per limitare il rischio assembramenti.

Un incremento delle attività di controllo, specialmente quelle antiassembramento, soprattutto nelle principali zone della “movida” di Catania, è stato previsto per il prossimo fine settimana.

A Palermo non ci dovrebbe essere il coprifuoco, ma ci sarà il divieto ai pedoni di sostare a partire dalla zona del centro storico.

“Abbiamo chiesto alla ministro dell’Interno di incrementare il numero di agenti delle forze dell’ordine perché siamo convinti che il controllo e il rispetto delle nostre ordinanze debba essere assicurato dallo Stato”, ha fatto sapere il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Nessun coprifuoco Covid per ora in Veneto, anche se la nuova fiammata – 1.422 positivi in un giorno, seppur con un fuori busta di 500 casi ‘vecchi’ su Venezia – fa alzare il livello di allarme. Stessa decisione al momento quella del presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga.

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