Coronavirus, via a rimpatri, controlli anche nei porti - QdS

Coronavirus, via a rimpatri, controlli anche nei porti

redazione web

Coronavirus, via a rimpatri, controlli anche nei porti

domenica 02 Febbraio 2020

Il supercommissario Borrelli, non chiuderemo le frontiere, gli italiani devono poter tornare. Tremila cinesi in partenza dall'Italia, non ancora definito il numero di italiani in rientro. "Stabile" la coppia cinese contagiata a Roma

Rimpatri a partire da domani, lunedì, controlli sanitari anche nei porti, sospensione dei visti, termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche mediche a tutti i passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle frontiere.

Prende forma il Piano del governo per contenere il rischio contagio ed evitare la diffusione del coronavirus: una serie di misure messe a punto nel Comitato operativo della Protezione Civile dal Commissario straordinario Angelo Borrelli e che entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti i dettagli tecnici e operativi.

RIMPATRI DA E PER LA CINA – Si parte da domani, lunedì tre febbraio, con cinque voli dell’Air China che arriveranno in Italia per riportare a casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti.

Ma gli aerei, almeno questa è l’idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti: l’obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla Farnesina e all’Enac, nominati soggetti attuatori.

Dall’Italia, stando alle prime stime, dovrebbero partire poco più di tremila cinesi mentre ancora non è chiaro quanti siano gli italiani a dover rientrare.

Lo conferma lo stesso Borrelli. “Non abbiamo ancora un numero definitivo, è un’indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero degli Esteri e l’Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il filo è costante e continuo”.

L’unica cosa certa, afferma Borrelli, è che “fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque vuole rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare”.

TERMOSCANNER IN AEREOPORTI, CONTROLLI PER TUTTI – Gli aeroporti restano però i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. E per questo nella riunione si è deciso che le procedure sanitarie già in vigore verranno estese a tutti i voli provenienti dalla Cina passando per scali intermedi.

Ma non solo.

Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, il Commissario ha spiegato, “stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli aeroporti delle aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in entrata e in uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di individuare chi ha la temperatura fuori dalla norma”.

STRETTA ANCHE SUI PORTI – A partire già da oggii le verifiche scatteranno inoltre anche nei porti. A tutte le navi in transito nei porti italiani, sia quelle mercantili che quelle da crociera, verrà estesa la procedura di “libera pratica sanitaria” prevista per le imbarcazioni extra Ue.

In sostanza, i medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl.

FRONTIERE APERTE E CIRCOLAZIONE DELLE MERCI – Borrelli ha assicurato però che non verranno chiuse le frontiere.

“Stiamo lavorando per capire come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel paese, ma non ci sono oggi, in Europa e in Italia, condizioni tali che possano far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda”.

L’altra ‘apertura’ emersa nel corso della riunione è quella verso la circolazione delle merci. “Al momento è tutto fermo ma è una misura troppo restrittiva” ammette il capo della Protezione Civile sottolineando che è necessario riaprire i collegamenti soprattutto per quanto riguarda il materiale medico sanitario, come ad esempio le provette per le analisi che dall’Italia devono arrivare in Cina. STOP AI VISTI – Scatterà invece il blocco per i visti. Il sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha fatto sapere che è stata sospesa la concessione in Cina da parte delle agenzie autorizzate.

Verranno dati quelli dei consolati ma solo “per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza”.

TURISTI ALLO SPALLANZANI IN CONDIZIONI DISCRETE – Intanto dall’ospedale dove è ricoverata la coppia di cinesi risultata positiva al virus arrivano notizie confortanti.

Le condizioni dei due sono stabili: la donna, 65 anni, ha accusato “nausea e vomito” mentre l’uomo presenta “un quadro di polmonite interstizio alveolare bilaterale” e “febbre associata a tosse e astenia”. Confermata la negatività ai test anche per l’operario romeno che lavora all’hotel dove alloggiavano i due e per altri tredici pazienti.

In ospedale restano ricoverati in attesa dell’esito dei test “Tredici pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia” e i venti che hanno avuto contatto con la coppia.

Anche se “la loro salute non desta preoccupazioni”.

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