Coronavirus, vola il tasso di positività, allarme per il rientro a scuola. Ancora molti dubbi in Sicilia - QdS

Coronavirus, vola il tasso di positività, allarme per il rientro a scuola. Ancora molti dubbi in Sicilia

redazione web

Coronavirus, vola il tasso di positività, allarme per il rientro a scuola. Ancora molti dubbi in Sicilia

domenica 03 Gennaio 2021

Nella nostra isola il segretario del Pd Barbagallo, scettico sul Piano della Giunta regionale. Chiesto a Musumeci di riferire all'Ars su spazi e trasporti. E i dem isolani organizzano per martedì una Tribuna su Zoom per un confronto con presidi, docenti e studenti. Intanto, a livello nazionale, continua il braccio di ferro tra le Regioni che frenano sul rientro e il Governo Conte. La Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, "Arretrare significa rinunciare a un pezzo del nostro avvenire". I docenti pronti a vaccinarsi

Il tasso di positività, in Italia, secondo il bollettino di ieri, è volato quasi al diciotto per cento e ora sulla ripartenza delle Regioni, dal sette gennaio nuovamente divise in tre fasce, pesa l’andamento dei contagi.

Bonaccini, discutiamo della scuola

Crescono di pari passo le perplessità sul fronte della riapertura delle scuole: anche se l’avvio della didattica in presenza al cinquanta negli istituti resta al momento fissato proprio al giorno dopo l’Epifania, tra i governatori ci sono ancora molti dubbi. Tanto da spingere il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a rimettere in discussione quella data: “credo – ha detto ieri – sarebbe giusto che il governo nelle prossime ore ci riconvocasse e insieme prendessimo una decisione, in maniera molto laica”.

L’andamento del contagio

Riguardo all’andamento del contagio, gli ultimi dati a livello nazionale non sono confortanti: il bollettino parla di 364 morti e 11.831 nuovi casi Covid su un numero basso di tamponi effettuati, poco più di sessantasettemila.
L’incidenza di positività, come detto, è ora salita quasi di tre punti, al 17,6%, e tornano ad aumentare – anche se solo di sedici unità – i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Gli effetti del Dpcm del 24 ottobre, secondo diversi esperti, sono ormai esauriti e in tutta Italia la curva dell’epidemia sta tornando a salire, tanto che le stime elaborate dallo statistico Livio Fenga indicano circa seicentomila casi complessivi a fine gennaio e sono almeno 14 le regioni in cui le stime indicano una ripresa dei contagi.

Decidere sulle scuole dopo i nuovi dati

Per il matematico del Cnr, Giovanni Sebastiani, la speranza è che “la ripresa sia mitigata dagli effetti delle misure introdotte alla vigilia Natale, delle quali si potranno vedere gli effetti nella seconda settimana di gennaio”.

Secondo l’esperto “sarebbe prudente vedere l’andamento dei dati e soltanto dopo decidere se riaprire le scuole”.

Anche il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha ieri sostenuto come sia prudente “mantenere inalterate per la scuola le misure di salvaguardia e prudenza attuate prima e di aspettare almeno la seconda settimana di gennaio”.

La Azzolina, “Non arretriamo”

Dal canto suo, la ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha sottolineato che “non possiamo arrenderci e dobbiamo, ciascuno degli attori coinvolti, operare uniti, ricordandoci sempre del peso specifico che questa Istituzione ha nel percorso di ogni bambina e bambino, delle ragazze e dei ragazzi, nella vita del Paese”.

“Arretrare sulla scuola – ha aggiunto – , significa rinunciare a un pezzo significativo del nostro avvenire. Per questo non lo faremo”.

I docenti pronti a vaccinarsi

I docenti sono pronti a farsi vaccinare: l’ottanta per cento lo farebbe subito, stando a un sondaggio al quale hanno partecipato in totale 10.445 persone. Ma il mondo della scuola non ha un calendario vaccinale ad hoc, quindi docenti e bidelli verranno vaccinati probabilmente tra aprile e settembre.

“Troppo tardi”, secondo tutti i sindacati.

Sicilia, Pd scettico sul piano della Regione per la scuola

Intanto il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, ha espresso forti dubbi sulla ripresa dell’attività scolastica in Sicilia, appuntamento fondamentale per il riavvio del “sistema scuola” isolano.

Per Barbagallo, infatti, “la programmazione e l’organizzazione sono elementi imprescindibili per riportare gli scolari e gli studenti in classe”.

“Vorremmo essere fiduciosi – ha detto il segretario dem – ma il silenzio di Musumeci e del governo regionale sul tema ci fa essere invece fortemente scettici”.

Di Pasquale, Musumeci riferisca all’Ars

“Per questa ragione – ha aggiunto il deputato regionale Nello Di Pasquale, componente della V commissione dell’Ars – chiediamo al Governatore di venire in Commissione per fornire tutte le delucidazioni del caso affinché le lezioni riprendano in sicurezza garantendo al contempo il diritto allo studio”.

Altamore, problemi da spazi e trasporti

Secondo Caterina Altamore, responsabile del dipartimento Scuola del Pd Sicilia, “dopo l’intesa raggiunta in conferenza unificata tra Regioni, Province, Comuni e Governo nazionale, serve urgentemente incentivare le linee di trasporto urbano ed extraurbano, per consentire ad alunni e personale il rientro dopo le vacanze”.

Ed è inoltre necessario – per garantire un rientro in sicurezza – dimezzare le classi e reperire nuovi spazi.

“Di certo – ha concluso Altamore – tutto questo non può essere caricato soltanto sulle spalle dei presidi e dei docenti”.

Un confronto su Zoom con presidi, docenti e allievi

Per martedì prossimo, cinque gennaio, alle 19.30, il Pd siciliano ha dunque organizzato una Tribuna su Zoom aperto a docenti, presidi, insegnanti e rappresentanti degli alunni e dei sindacati, sul tema “Scuola: riavvio in sicurezza in Sicilia”. Un confronto aperto per raccogliere indicazioni utili provenienti dai protagonisti del mondo dell’istruzione siciliana.

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