Corruzione, scandalo nella sanità siciliana: arresti a Catania - NOMI

Bandi “pilotati” e corruzione nella sanità siciliana: 4 arresti, c’è anche Giuseppe Arcidiacono

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Bandi “pilotati” e corruzione nella sanità siciliana: 4 arresti, c’è anche Giuseppe Arcidiacono

Redazione  |
sabato 29 Aprile 2023

VIDEO all'interno. Indagati i due ex assessori delle Regione Siciliana: Ruggero Razza e Antonio Scavone, insieme al presidente dell'ordine dei medici di Catania, Ignazio La Mantia.

Casi di turbative nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell’ambito di diversi progetti e presunta corruzione nel mondo della sanità siciliana: scattano 4 arresti su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica del Tribunale di Catania.

E eseguire, nella mattinata di sabato 29 aprile, le misure sono stati i carabinieri del comando provinciale di Catania.

Corruzione nel mondo della sanità e turbative nei concorsi, 4 arresti a Catania

Le autorità hanno disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di:

  1. Nunzio Ezio Campagna, nato a Catania il 10.10.1962;
  2. Gesualdo Antonio Missale, nato a Catania il 15.8.1971;
  3. Giuseppe Arcidiacono, nato a Catania l’1.11.1958;
  4. Sebastiano Felice Agatino Ferlito, nato ad Acireale il 4.8.1954.

I quattro, in concorso e con altri soggetti indagati, allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non consente l’intervento delle difese, sono accusati dei reati di “turbata libertà degli incanti”, “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio”.

Indagati due ex assessori Regione Sicilia

Ci sono anche due ex assessori della Regione Siciliana, Ruggero Razza, di FdI, e Antonio Scavone, del Mpa, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catania sfociata negli arresti domiciliari di tre medici e di un ex funzionario amministrativo dell’università. Indagato anche il presidente dell’ordine dei medici di Catania, Ignazio La Mantia.

Per loro e per altri cinque indagati la Procura aveva chiesto l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio.

Il gip deciderà all’esito dell’interrogatorio di garanzia, come previsto dalla legge.

Le indagini

L’indagine sui presunti casi di corruzione nel mondo della sanità, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea e condotta dai militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania dal settembre 2020 al settembre 2021, mediante attività tecniche, escussioni testimoniali e acquisizioni documentali ha consentito di acquisire elementi in ordine a numerosi casi di turbative nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell’ambito dei progetti “Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale”, finanziati e approvati dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia.

Si tratta dei progetti “OSAS Catania – sentinelle della prevenzione” e “Prevenzione, diagnosi e terapie delle carie dentali riscontrate nei cittadini fragili o in età scolastica della Provincia di Catania”, procedure indette e gestite dall’Azienda Policlinico Universitaria di Catania, nonché il progetto “Centro Cardio “Hub & Spoke” – modello di prevenzione e riabilitazione”, procedura indetta e gestita dall’ARNAS Garibaldi di Catania.

Le accuse agli indagati

L’attività investigativa ha consentito di acquisire elementi in ordine al ruolo centrale che avrebbero avuto i due indagati CAMPAGNA Nunzio Ezio, medico odontoiatra e MISSALE Gesualdo Antonino, all’epoca dei fatti funzionario amministrativo dell’Università di Catania e di fatto coordinatore dei progetti anche prima e a prescindere da una sua formale nomina, nella organizzazione e pianificazione delle condotte illecite contestate influendo sulla predisposizione dei bandi in modo da rendere pressochè certa la nomina dei soggetti predestinati secondo logiche finalizzate a garantire l’appoggio dei soggetti istituzionali comunque coinvolti nei progetti – ora nella fase genetica ora nella fase esecutiva – oltre che, contestualmente, a garantire vantaggi per sé o a favore di soggetti loro vicini.
In questo contesto, il Prof. FERLITO Sebastiano Felice Agatino, quale responsabile scientifico del Progetto denominato “Prevenzione, diagnosi e terapie delle carie dentali riscontrate nei cittadini fragili o in età scolastica della Provincia di Catania” presentato dall’Azienda Policlinico Universitario di Catania nonché componente della Commissione incaricata della selezione del profilo professionale di collaboratore esterno, si sarebbe prestato a dare attuazione agli scopi dei predetti Missale e Campagna in cambio dell’attribuzione di un incarico in altro progetto a un suo congiunto.

Presunta corruzione nella sanità, coinvolto anche l’ex assessore Giuseppe Arcidiacono

Altra figura emersa è stata quella del Dirigente medico dell’ARNAS Garibaldi Giuseppe Arcidiacono, quale responsabile scientifico del Progetto denominato “Centro Cardio Hub e Spoke – modello di prevenzione e riabilitazione” presentato dall’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione “Garibaldi” di Catania. Avrebbe concordato con Gesualdo Missale e Nunzio Ezio Campagna l’identità dei soggetti che avrebbero dovuto ottenere gli incarichi attribuiti nell’ambito del progetto da lui gestito in cambio dell’assegnazione di incarichi a persone a lui vicine sempre nei progetti PSN citati.

Inoltre, nel corso delle indagini, è emersa la turbativa del concorso per la nomina di Direttore Amministrativo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Catania al fine di favorire la vittoria, poi verificatasi, di Gesualdo Antonino Missale, ottenendo in anticipo le tracce delle prove scritte e gli argomenti dell’esame orale grazie alla collaborazione illecita di soggetti istituzionali appartenenti all’Ordine summenzionato di Catania e di Palermo, che sarebbero legati a Nunzio Ezio Campagna.

Quest’ultimo, prima ancora che venisse emanato il bando di concorso, avrebbe proposto la figura di Missale quale soggetto di assoluta fiducia e in grado di svolgere tale incarico mettendosi totalmente a loro disposizione. L’elevato compenso in tal modo ottenuto da Missale costituirebbe un’ulteriore utilità percepita per l’attività illecita che sarebbe stata svolta in favore di Campagna nei progetti PSN.

Nell’ambito della stessa ordinanza, il gip ha riservato la propria decisione nei confronti di altri otto indagati, destinatari di richieste di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, all’esito dell’interrogatorio, come previsto dalla legge.

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