Parole di indignazione e condanna dopo i video spopolati sui social che immortalavano la gara clandestina con un pony sulle strade del capoluogo
Hanno destato profonda indignazione le immagini e i video circolati sul web riguardo la gara clandestina avvenuta sulle strade di Palermo con protagonista un pony.
Un atto “indegno per una città civile”, sottolinea Rosalia Pennino, assessore alle Attività sociali con delega ai diritti degli animali del comune di Palermo, che in una lunga nota ha voluto fortemente condannare quanto accaduto.
La nota dell’assessore Pennino
“Le immagini delle corse clandestine che nelle ultime ore abbiamo visto rimbalzare sui social offrono un triste spaccato del degrado sociale che connota Palermo, caratterizzato da una grave forma di inciviltà pericolosa sia per gli animali maltrattati, usati come oggetto di ludibrio, sia per i cittadini – si legge –
Troppe volte abbiamo assistito a scene di questo genere, indegne di una città civile e ci auguriamo che le autorità competenti possano individuare i responsabili. All’atto del mio insediamento come assessore, con la delega al benessere degli animali, per affrontare meglio sul territorio ogni tema concernente la loro incolumità e il loro star bene, ho voluto al mio fianco due figure, che seppur a titolo gratuito, analizzassero le criticità e individuassero, insieme a me, le strategie per la risoluzione o almeno per il contenimento del problema. Le criticità sono davvero molteplici e profondamente radicate: tra queste c’è lo sfruttamento dei cavalli e dei pony, oggetto della nostra continua interlocuzione con le Forze dell’ordine, con cui oltre ad avviare un serrato lavoro di indagine, attiverò nelle prossime settimane una task force di collaborazione.
Vorrei che fosse chiaro che il Comune di Palermo non è indifferente a questa ignominiosa pratica ed è impegnato nella difesa della legalità a ogni livello. Ora, la recente riforma dell’articolo 9 della Costituzione attribuisce alla Repubblica il compito di tutelare la biodiversità e i diritti degli animali. Il mio auspicio è che lo Stato, adesso, colmi il gap più importante in materia, sancendo cioè che i delitti in danno del sentimento per gli animali, diventino, più opportunamente, delitti in danno degli animali, offesi come individui ed esseri senzienti, non come oggetti. Solo così si arriverà ad una svolta vera che cambierà la cultura del rispetto verso gli animali sovvertendo, a tutti i livelli, le annose lacune tanto della nostra terra, dove forse sono più profonde, quanto di tutto il territorio nazionale”.