BRUXELLES – In dieci anni le emissioni di gas serra nell’Unione europea sono diminuite drasticamente, grazie a una legislazione che oggi porta a casa risultati tangibili. Tra il 2013 e il 2023 l’intensità delle sostanze inquinanti è scesa di ben il 32%. Le riduzioni più significative sono state ottenute da Estonia (-61%), Irlanda (-50%) e Slovenia (-41%). L’Italia registra un -25,7%, performance che è sotto la media Ue e ben distante dai numeri di vertice appena citati. Lo certifica l’Eurostat che ha elaborato dati molto significativi ed interessanti per tutti i membri dell’Unione. Anche il confronto coi big dell’Ue, purtroppo non sorride al Belpaese: Germania (-38,6%), Spagna (-29,7%), Francia (-29%). Peggio di noi hanno fatto Paesi come Austria, Lituania (-17% ciascuno) o Lussemburgo (-19%).
Come diventare società climaticamente neutre entro il 205
Per diventare un’economia e una società climaticamente neutre entro il 2050 e garantire competitività, prosperità ed equità – scrive Eurostat – l’Ue deve puntare ad un “disaccoppiamento” tra attività economiche e correlate emissioni di gas a effetto serra. Un confronto tra le emissioni di gas a effetto serra e i dati economici come valore aggiunto lordo o occupazione può individuare i settori in cui è necessaria un’azione politica. A tale scopo con l’intensità delle emissioni di gas a effetto serra, l’economia può essere analizzata mettendo le emissioni di gas a effetto serra in relazione ai dati economici dei conti nazionali. Le serie temporali dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra rivelano quindi se la quantità di emissioni (misurata in CO2 equivalenti ) per unità di valore aggiunto lordo (misurato in euro) è aumentato o diminuito.
L’analisi dei dati nel tempo, prosegue Eurostat, aiuta a comprendere meglio i principali fattori alla base dell’andamento dell’intensità delle emissioni di gas serra. Ad esempio, nell’ultimo decennio, l’economia irlandese ha più che raddoppiato il suo valore aggiunto lordo (del 116%), mentre le relative emissioni di gas serra sono aumentate più lentamente (dell’8%). Anche il valore aggiunto lordo dell’Estonia è cresciuto in modo significativo, sebbene più lentamente di quello dell’Irlanda, attestandosi al 24%, mentre le sue emissioni di gas serra si sono ridotte in modo più significativo, del 51%. Ciò significa che il miglioramento complessivo dell’intensità delle emissioni di gas serra è stato persino maggiore di quello dell’Irlanda.
In Italia le emissioni di gas serra sono diminuite del 17%
L’Italia, nell’ultimo decennio, ha registrato un +12% di valore aggiunto lordo, mentre le relative emissioni di gas serra sono diminuite del 17%. Anche in questo caso, tale performance è sotto la media Ue: dal 2013 al 2023, le emissioni di gas serra dell’economia dell’Ue sono diminuite del 19%, mentre il suo valore aggiunto lordo è aumentato del 19%.
Le emissioni per ogni singola attività economica
I dati dei conti delle emissioni atmosferiche consentono di confrontare l’intensità delle emissioni di gas serra per le singole attività economiche. A livello UE, il settore manifatturiero ha registrato la maggiore diminuzione (miglioramento) dell’intensità delle emissioni di gas serra sul valore aggiunto lordo tra il 2013 e il 2023, pari al 34%, seguito dalle attività di approvvigionamento idrico, fognatura, gestione dei rifiuti e bonifica (20%) e dalla fornitura di energia elettrica e gas (16%). Al contrario, la diminuzione dell’intensità delle emissioni è stata minore nell’edilizia (9%) e in agricoltura, silvicoltura e pesca (10%). Due attività – trasporto e stoccaggio e attività estrattive – hanno registrato aumenti (peggioramenti) delle loro intensità di emissioni tra il 2013 e il 2023.

