Corse clandestine e combattimenti tra animali: 3 daspo e 6 avvisi orali

Corse clandestine e combattimenti tra animali: 3 daspo e 6 avvisi orali

Michele Sardo

Corse clandestine e combattimenti tra animali: 3 daspo e 6 avvisi orali

redazione  |
mercoledì 26 Ottobre 2022

I provvedimenti riguardano due episodi di cronaca avvenuti il primo a Palermo e il secondo a Canicattì

Nove misure di prevenzione personali, tre Daspo Urbani e sei avvisi Orali, sono state emesse dal Questore di Palermo, dopo verifiche e riscontri effettuati in ordine ad episodi di corse clandestine di cavalli e combattimenti tra cani. Gli episodi su cui si è appuntata l’attenzione dei poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura che ha istruito le misure di prevenzione personali, riguardano due differenti filoni di polizia giudiziaria, legati però da un comune denominatore: il degrado urbano ed il cinismo che, per futili motivi, mettono a repentaglio l’incolumità dell’uomo e dell’animale.

Nel primo caso si è fatto riferimento a corse clandestine di cavalli organizzate sulle strade di Brancaccio, nelle vicinanze di due stazioni ferroviarie ed addirittura divulgate ed esaltate su canali social. Il Questore ha emesso quattro Avvisi Orali e tre Daspo Urbani. Il divieto impedisce ai tre destinatari, accusati di avere organizzato e/o partecipato a reiterate, analoghe competizioni, di accedere ad un’area territoriale del quartiere di Brancaccio, dettagliatamente specificata e vieta, altresì, l’ingresso alle stazioni ferroviarie di
“Brancaccio” e “Roccella” per un periodo di 12 mesi dalla notifica del provvedimento.

Capillari accertamenti sono stati sviluppati dai poliziotti della Questura palermitana anche in relazione ad un’operazione di Polizia Giudiziaria condotta dalla Questura di Agrigento. In questo caso il contesto è quello di un combattimento organizzato tra cani, verosimilmente dopati per acuirne l’aggressività. I poliziotti agrigentini hanno riscontrato la presenza di un gran numero di organizzatori e partecipanti, almeno 25, confluiti dalla Puglia e da più parti della Sicilia in un casolare di Canicattì. Tra loro, due palermitani nei cui confronti il Questore di Palermo ha emesso altrettanti Avvisi Orali.

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