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Corsi di formazione per i consiglieri, la proposta del Pd all’Ars: “Materie sempre più complesse”

Corsi di formazione per i consiglieri, la proposta del Pd all’Ars: “Materie sempre più complesse”
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Il Pd ha proposto un disegno di legge all’Ars per finanziare corsi di formazione per amministratori locali: “Materie sempre più complesse”

Quante volte capita di sentir dire che quel dato consigliere comunale si trova in un posto dove non dovrebbe stare perché non in grado di assolvere il proprio compito? Al netto delle diatribe legate alle appartenenze partitiche e ai pettegolezzi che non lasciano esenti di certo i politici, il tema delle competenze degli amministratori locali finisce periodicamente al centro dell’attenzione, specialmente quando si avvicina un nuovo appuntamento con le urne. 

A ogni campagna elettorale per le Comunali, specialmente nelle medie e grandi città in cui si vota con il sistema proporzionale, il numero di pretendenti alla carica di consigliere è elevatissimo.  Se c’è chi è spinto da sincero interesse per la politica e per la cosa comune, non mancano coloro che provano a dare una mano al parente o all’amico candidato sindaco e chi, invece, si lascia sedurre dalla possibilità di accedere a compensi che non sono esorbitanti ma che in tempo di vacche magre rappresenterebbero comunque un’entrata a cui non dire di no.

Tra le conseguenze di questo fenomeno c’è quella di ritrovarsi tra gli eletti soggetti che fanno ingresso nelle istituzioni senza avere alcun particolare bagaglio di esperienze e competenze. Un fatto, questo, che alcuni decenni fa difficilmente sarebbe accaduto. Anche per questo – ma le motivazioni ufficiali puntano alla crescente complessità delle materie trattate – c’è chi propone di finanziare dei corsi di formazione rivolti agli amministratori locali. Il disegno di legge è stato depositato all’Assemblea regionale siciliana.

La proposta dell’opposizione

A presentare il ddl è stato il Partito democratico. La proposta, che ha come primo firmatario il deputato regionale Mario Giambona e che attende di essere assegnata alle competenti commissioni legislative, è descritta in tre articoli e, se ottenesse il via libera dall’Aula, impegnerebbe la Regione per il 2025 a investire 300mila euro per sostenere la trasmissione delle competenze necessarie a svolgere a pieno il ruolo di amministratore locale. 

Beneficiari dei corsi di formazione sarebbero sindaci, assessori e consiglieri comunali. “Il presente  disegno di legge prende le mosse dalla constatazione che gli enti locali, ed in particolare i Comuni,  siano assegnatari di funzioni e competenze di particolare vastità e complessità il cui assolvimento, da parte degli organi istituzionali, richiede competenze anche di tipo specialistico e tecnico”, si legge nella relazione che illustra il disegno di legge.

Tra gli esempi che vengono fatti per motivare la necessità di finanziare i corsi di formazione ci sono le norme in materia di armonizzazione contabile introdotte dal decreto legislativo 118 del 2011 “che hanno completamento rivoluzionato – viene ricordato – le norme di contabilità”. Sul punto viene anche specificato che “il passaggio tra due sistemi contabili profondamente differenti ha costretto i sindaci a una mole di adempimenti notevole, peraltro in contemporanea con l’introduzione di numerose novità legislative, quali la fatturazione elettronica, lo split payment, la riforma del codice degli appalti”.

Il ruolo di rappresentanza

Nel ddl viene sottolineata l’esigenza di mettere gli amministratori nelle condizioni di rappresentare al meglio gli interessi della cittadinanza. “L’elenco delle materie e delle funzioni da gestire è molto lungo, in un contesto storico in cui lo sviluppo locale e l’erogazione efficiente di servizi ai cittadini è cruciale per il bene della comunità”, si legge nella relazione, dove si fa anche riferimento alla situazione attuale dell’apparato burocratico dei Comuni, dove si registra quella che viene definita “un’oggettiva carenza di professionalità” causata dalla mancanza di personale, “in particolare quello specializzato, che possa offrire l’adeguato supporto alle scelte degli organi di indirizzo politico”.

Le proposte del Pd

A tali problemi per il gruppo dem è possibile rispondere stanziando delle somme da usare per “l’erogazione di incentivi alla formazione”. Nello specifico si tratterebbe di stipulare “apposite convenzioni con le associazioni rappresentative delle amministrazioni locali”. Individuate anche le aree tematiche da approfondire: diritto amministrativo, finanza locale, servizi pubblici, urbanistica, pianificazione territoriale e salvaguardia ambientale, e infine sviluppo locale. “Ogni iniziativa che punta alla formazione della classe dirigente in Sicilia trova il nostro consenso”, commenta, contattato dal Quotidiano di Sicilia, il presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta.