Il ciclo dei rifiuti in Sicilia è costellato da gravi carenze e inefficienze. Lo dice la Corte dei conti che boccia la gestione della Regione.
Nell’Isola il ciclo rifiuti “è caratterizzato da gravi carenze programmatorie, organizzative, gestionali, informative ed attuative, che determinano a cascata ancor più gravi inefficienze nella pianificazione, nel monitoraggio e controllo delle attività e, conseguentemente, nell’impiego delle risorse pubbliche”. Lo scrivono i giudici della sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione siciliana sulla delibera approvata ieri riguardo al “referto sulla gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione siciliana, sull’economia circolare e, in generale, sulle azioni a tutela dell’ambiente e di manutenzione e di valorizzazione del territorio”.
I giudici proseguono con l’analisi e sottolineano: “la carenza di una pianificazione attendibile rischia di inficiare, in partenza, il completamento di tutta la rete impiantistica integrata, come del resto dimostrano cinque lustri di gestioni commissariali, che avevano come obiettivo la realizzazione delle infrastrutture necessarie, ma che – anche per la mancanza di una visione di carattere generale – non hanno prodotto i risultati auspicati”.
La Corte dei conti chiede chiarimenti su 11 punti
La Corte dei conti chiede chiarimenti, indicando 11 punti, tra cui “fornire un riscontro informativo e tecnico sul dimensionamento dei termovalorizzatori e delle discariche, anche alla luce dei dati più recenti relativi ai flussi di rifiuti urbani”.
Nonostante il contraddittorio in corso con la Regione e gli altri enti coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti, la Corte dei conti torna a chiedere ulteriori carte, chiarimenti e approfondimenti rispetto alla “grave ed ingiustificabile carenza della documentazione riguardante le gestioni commissariali” che “ha impedito a questa sezione di svolgere il controllo sulle relative attività, anzitutto per verificare in maniera puntuale quali infrastrutture pubbliche siano state realizzate con i fondi assegnati ai commissari e quali di esse siano attualmente in funzione”.
Nella delibera si legge: “Tra l’altro, più in generale, si riscontra una commistione non giustificabile tra le gestioni commissariali e la gestione ordinaria, non adeguatamente coordinate in un quadro unitario”.
Le opposizioni attaccano, Nicita: “Schifani ora pronto anche per Razzie Awards”
Arrivano le reazioni. Le opposizioni vanno all’attacco. Il vicecapogruppo del Partito democratico in Senato Antonio Nicita, commenta la delibera della Corte dei Conti sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia. E non manca l’ironia nei confronti del governatore dell’Isola: “Schifani, dopo essersi autoconferitosi il premio come ambasciatore dell’ambiente, è pronto per la candidatura ai Razzie Awards, i premi che vengono assegnati alle peggiori performance. La stroncatura totale, fatta dalla Corte dei conti allo pseudo piano rifiuti e così tanto vantato dal governo regionale, è così netta da essere imbarazzante e certamente meritevole del Razzie Award 2025”.
Il senatore democristiano prosegue nella sua analisi: “In 200 pagine – aggiunge – vengono elencate tutte le falle, gli errori e le mancanze di un piano regionale che è praticamente da rifare. Tutte cose che il Pd aveva denunciato da tempo e a cui Schifani aveva sempre risposto in modo confusionario e raffazzonato. L’unico premio che Schifani davvero merita – conclude – è quello per aver fatto lievitare i costi per la gestione scaricandoli sui cittadini riuscendo, contemporaneamente, a tenere questa regione in ostaggio di interessi e rifiuti”.
De Luca: “Corte conti boccia un sistema allo sbando, Schifani come Attila”
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Antonio De Luca nella sua invettiva si affida ai paragoni storici paragonando il presidente della Regione ad Attila, re degli Unni.
“Schifani come Attila – dice – dove passa lui non cresce più nulla. Quando andrà a casa sarà sempre troppo tardi”. E prosegue: “Ormai non passa giorno senza che arrivi una notizia che certifichi l’inefficienza e l’inefficacia di un governo e di una maggioranza delegittimati da risultati inesistenti e dalle numerose inchieste della magistratura. Ora è il turno della Corte dei Conti che certifica in modo inequivocabile l’ennesimo fallimento del governo regionale nella gestione dei rifiuti”.
“Non è un richiamo formale, è un’accusa pesante”
De Luca sottolinea: “Non è un richiamo formale: è un’accusa pesante e definitiva nei confronti di chi ha governato per lustri, riducendo la Sicilia a un’isola in emergenza continua, col governo Schifani che in questo disastroso ambito, con la fallimentare decisione di realizzare due inceneritori, rischia di fare la parte del leone”.
E ancora: “Gli inceneritori secondo la magistratura contabile non bastano a garantire una gestione sostenibile, visto che, come rilevano i magistrati e come abbiamo sempre sostenuto noi, non esiste certezza su tempi, dimensioni o efficacia degli impianti. La Corte descrive un sistema allo sbando: senza visione, senza competenze, senza trasparenza e soprattutto senza infrastrutture adeguate”.
Inoltre: “Non basta più trasferire i rifiuti fuori regione: occorre una rete impiantistica stabile, coerente e adeguata ai bisogni reali di tutta l’isola. Invece di puntare su infrastrutture serie, è stato ignorato tutto ciò che serve per ridurre la produzione di rifiuti, differenziare in modo efficace o promuovere il riciclo e il riuso. Le politiche di prevenzione sono rimaste sulla carta. I piani presentati sono vecchi, contraddittori, poco trasparenti”.
“Ma abbiamo un presidente novello custode dell’ambiente”
Conclude De Luca non senza sarcasmo sul premio ricevuto da Schifani dall’assessorato regionale all’Ambiente come, appunto, Custode dell’Ambiente : “Nonostante tutto questo abbiamo un presidente novello custode dell’ambiente, con tanto di certificazione arrivata dall’assessorato alle sue dipendenze. A lui facciamo una proposta: se malauguratamente questi inceneritori dovessero un giorno vedere la luce, bruci come prima cosa il costosissimo attestato attribuitogli a spese dei siciliani dall’assessora Savarino. Sarà una delle pochissime cose giuste che avrà fatto in questa pessima legislatura”.
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