La Corte d’Appello di Catania ha disposto la restituzione di capannoni, case, terreni e altre proprietà, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro, a Emanuele Elio Greco. Secondo i giudici, non è provato che i beni siano stati acquisiti con risorse illecite o con finanziamenti del clan Carbonaro Dominante.
L’inchiesta
Greco, coinvolto in diverse operazioni antimafia, nel 2020 era stato sottoposto a sorveglianza speciale per tre anni e gli erano stati confiscati compendi aziendali e immobili per la sua presunta appartenenza ad associazione mafiosa. Nel 2022, la Corte d’Appello aveva annullato la misura personale, riqualificando la sua pericolosità da qualificata a generica ma aveva confermato la confisca.
Il procedimento, approdato in Cassazione, era stato rinviato per un nuovo giudizio. I difensori, gli avvocati Nunzio Citrella e Giuseppe Passarello, avevano insistito sulla mancanza di contraddittorio riguardo alla riqualificazione della pericolosità sociale, che avrebbe potuto incidere sull’individuazione dei beni confiscabili.
Annullato il decreto di confisca: restituiti beni a Greco
La seconda sezione della Corte d’Appello di Catania, presieduta da Maria Paola Cosentino, con i giudici Marcello Gennaro e Salvatore Faro Fusone, ha annullato il decreto di confisca e disposto la restituzione dei beni a Greco.

