Da Nord a Sud, I due miliardi messi a disposizione a livello nazionale hanno generato dati confusi da Regioni e Province autonome
ROMA – Un obiettivo difficile da raggiungere, quello dell’azzeramento delle liste d’attesa nel settore della sanità in Italia, i cui tempi biblici sono stati argomento di discussioni e polemiche. Per una visita o un esame diagnostico con il Servizio sanitario nazionale si è arrivati ad attendere anche più di un anno, con grave rischio per la salute dei cittadini. Una situazione che non si può più tollerare e per questo la sezione centrale della Corte dei Conti ha esaminato e approvato con opportune modifiche, la relazione sulla “Riduzione delle liste di attesa redatta dal Governo nazionale”.
La Corte, come si legge nella relazione, si è posta per prima cosa “l’obiettivo di verificare l’adeguatezza dell’azione amministrativa del ministero della Salute, incaricato di valutare il numero e la tipologia delle prestazioni oggetto di recupero e il relativo finanziamento conseguente alle Regioni”. Un documento da cui emergono per i magistrati contabili, discrasie temporali e che disegnano un quadro disomogeneo.
La Relazione del Governo abbraccia l’arco temporale 2019/2023, con accenni alla situazione al primo se…