"Cosa nostra ha già pronti nuovi capi", il monito di Guarnera - QdS

“Cosa nostra ha già pronti nuovi capi”, il monito di Guarnera

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“Cosa nostra ha già pronti nuovi capi”, il monito di Guarnera

Redazione  |
sabato 21 Gennaio 2023

La lotta alla mafia non è finita con l'arresto di Messina Denaro: per Enzo Guarnera sarebbero già pronti nuovi boss e occorre occuparsi dei "livelli alti" di Cosa nostra.

Anche dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, la mafia non è sconfitta e Cosa Nostra potrebbe già avere pronti nuovi nomi e strategie da adottare per riorganizzarsi.

Questa è la ricostruzione di Enzo Guarnera, presidente dell’Associazione etnea Antimafia e legalità, in un intervento riportato nell’inchiesta del Quotidiano di Sicilia intitolata “Messina Denaro, fine di una latitanza lunga 30 anni. Ma la lotta alla criminalità organizzata non è chiusa” (17 gennaio 2023, a cura di Carmelo Lazzaro Danzuso).

Ecco cosa ha detto poche ore dopo il blitz alla clinica “La Maddalena” di Palermo che ha permesso di assicurare alla giustizia il boss di Castelvetrano.

Cosa nostra dopo Messina Denaro

“Capire cosa c’è dietro l’arresto di Matteo Messina Denaro non è facile”, ha confermato al QdS Enzo Guarnera. L’avvocato ha confermato, però, che per Cosa nostra (purtroppo) non è finita.

“Una cosa è certa: vi è stato un lavoro incessante durato qualche decennio sia della Magistratura che delle Forze dell’Ordine di cui va dato atto e merito”. Poi aggiunge: “È anche vero che Matteo Messina Denaro era giunto alla fine della sua corsa per via del tumore. Non è difficile pensare che, così come avvenuto per Riina, catturato per una soffiata di Provenzano, anche lui sia stato arrestato per una segnalazione di qualcuno che aveva deciso di liberarsi di un peso ingombrante. Sono convinto che siano già pronti i nuovi capi di Cosa nostra“.

Il futuro della lotta contro la mafia

Per Guarnera, quindi, la mafia siciliana avrebbe già un progetto per riorganizzarsi. E per sconfiggerla veramente bisogna imparare a conoscerla, soprattutto ora che è cambiata e si insinua più facilmente nella quotidianità rispetto al passato.

“La lotta alla mafia purtroppo non è finita con l’arresto di Denaro. Dobbiamo iniziare a occuparci dei livelli alti non ancora toccati dall’attività investigativa, proprio ciò di cui parlavano Falcone e Borsellino”, conclude.

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