Il Covid-19 sarebbe dovuto a una fuoriuscita da un laboratorio cinese. Questo quanto circola da tempo e rilanciato con forza dalla Casa Bianca attraverso un suo nuovo sito dedicato.
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Secondo quanto riportato da diversi media americani, Donald Trump sarebbe anche fortemente in contrasto con le azioni anti-pandemia dettate dal governo Biden negli anni del picco di Covid-19 negli Stati Uniti e nel mondo. La critica maggiore del presidente USA, si ritrova proprio nell’origine e “narrazione secondo cui il Covid-19 avrebbe avuto origine naturale”.
Covid-19, cinque i punti che mirano verso la fuga da laboratorio
Inoltre, nel sito della Casa Bianca (Covid.gov) vengono esposti cinque punti che mirano a rafforzare la teoria del laboratorio. In uno di questi, si sottolinea anche il ruolo di Wuhan, punto d’origine del coronavirus che ospita “il principale laboratorio di ricerca sulla Sars” e ha con sé una storia ricca di “livelli di biosicurezza” definiti come “inadeguati”.
Covid, Cassazione: “Configurabile epidemia colposa omissiva”
Il reato di epidemia colposa in forma omissiva è configurabile. Questo è un sì che accende anche le speranze dei familiari delle vittime Covid di Bergamo quello che arriva dalle Sezioni unite della Corte suprema di Cassazione, in risposta al quesito posto su ricorso originato dal tribunale di Sassari, in riferimento al caso di un dirigente dell’ospedale Civile di Alghero finito a processo con l’accusa di non aver fornito adeguate protezioni e garantito la sicurezza dei lavoratori contro la diffusione di Covid all’interno della struttura.
L’uomo è stato poi assolto a marzo 2024, perché il tribunale aveva ritenuto che non potesse configurarsi il reato in questione, in assenza di un’azione deliberata, ma solo per un’omissione di azioni. Ma dopo l’assoluzione è arrivato immediato il ricorso in Cassazione, dove la Quarta sezione penale, rilevando una contrapposizione di opinioni nella giurisprudenza di merito, ha ritenuto di rimettere la questione alle Sezioni unite (la decisione è di settembre 2024).
Il commento dei legali dei familiari delle vittime del Covid
“E’ chiaro che” la pronuncia in questione “riapre tutti gli scenari processuali – commentano i legali del team che segue i familiari delle vittime del Covid Consuelo Locati, Giovanni Benedetto, Luca Berni, Alessandro Pedone e Piero Pasini – e cercheremo di riaprire i processi. In ogni caso, questa pronuncia non può non essere parte del procedimento penale avanti il tribunale di Roma radicato nei confronti degli ex direttori generali della prevenzione presso il ministero della Salute”. Di fatto, è la conclusione nella nota, “la decisione delle Sezioni unite della Corte di Cassazione conferma la ragionevolezza della maxi indagine della procura di Bergamo, che aveva indagato 20 persone tra politici e tecnici, e dà atto della validità della battaglia di verità e giustizia portata avanti da 5 anni dai familiari delle vittime e dai loro avvocati”

