Lotta al Covid-19, nuovo modello in Sicilia e il parere di Fials - QdS

Covid Sicilia, “bolle” nei reparti e nuovo modello organizzativo. Fials: “Difficile l’attuazione”

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Covid Sicilia, “bolle” nei reparti e nuovo modello organizzativo. Fials: “Difficile l’attuazione”

Sonia Sabatino  |
mercoledì 20 Luglio 2022

Incremento di posti letto, "bolle" per positivi al Covid nei reparti e altro: il nuovo modello organizzativo siciliano contro il Covid e il parere di Fials.

Diventa operativo oggi il nuovo modello organizzativo della Sicilia per la lotta al Covid-19 per sintomatici e asintomatici, in modo tale da potenziare i livelli di assistenza e contrastare la nuova maggiore diffusione del virus, sia a livello territoriale sia ospedaliero. A tal fine, l’Assessorato alla Salute ha disposto un documento, firmato da Mario La Rocca, dirigente generale del Dipartimento per la Pianificazione Strategica, in cui si predispone l’incremento dei posti letto di Area Medica e Terapia Intensiva legata al Covid, da modulare tempestivamente in base alle necessità contingenti.

Lotta al Covid-19 in Sicilia: istituite le “bolle” nei reparti

La novità riguarda, senza dubbio, la nascita delle “bolle” interne ai reparti, infatti, sempre più frequentemente sono stati registrati degli ingressi di persone che si recano al Pronto Soccorso per altre patologie e vengono trovate positive al Covid, per cui vanno curate per tutte le patologie sofferte.

Per farlo più agevolmente si dovranno, quindi, organizzare all’interno dei reparti medici e chirurgici specialistici, delle aree di assistenza multidisciplinari, a gestione infermieristica, con la presa in carico dei pazienti da parte degli specialisti per la patologia prevalente. Laddove possibile, saranno istituiti dei posti letto nelle stanze di degenza nei reparti dedicati alla presa in carico di tali pazienti. Pertanto, se un paziente arriverà in ospedale con la gamba rotta e sarà trovato positivo al Covid, non sarà più ricoverato in un reparto Covid, ma all’interno della “bolla” in Ortopedia.

Sintomatici e asintomatici

Secondo l’assessorato i due modelli possono coesistere all’interno dello stesso presidio per le patologie tempo-dipendenti, quindi, il 118 dovrà attenersi alle norme vigenti sulle reti. Il paziente Covid, anche asintomatico, che giunge al Pronto Soccorso per patologie tempo-dipendenti sarà trattato secondo i criteri delle vigenti reti regionali, per patologie acute e non tempo – dipendenti.

In caso di mancata disponibilità di posti letto nel reparto specialistico di destinazione, il paziente dovrà attendere in un’area di osservazione indistinta individuata dall’azienda.

Per i soggetti con conclamata positività al Covid l’assistenza il modello organizzativo non cambia, l’asintomatico e il paucisintomatico saranno trattati a casa con il monitoraggio dal medico di base o pediatra di libera scelta, in collaborazione con le Uca (nuove Usca).

Nel documento firmato da La Rocca, si raccomanda l’utilizzo delle terapie precoci sia nei pazienti ospedalizzati sia in quelli non ospedalizzati, seguendo le direttive dell’Aifa. Si ribadisce, infine, l’importanza di proseguire la campagna di vaccinazione anti-Covid.

Il parere del sindacato Fials

“Le nuove disposizioni dell’Assessorato regionale alla Salute sulle misure anti-Covid negli ospedali causerebbero gravi criticità e rischi di contagio per gli operatori sanitari, infermieri, Oss e personale medico”, sostiene la Fials per voce del segretario regionale Sandro Idonea e della vice Agata Consoli.

“Le disposizioni organizzative impartite da codesto Assessorato sono di difficile attuazione, sia per la carenza endemica di personale, sia per la difficoltà alle quali andranno incontro i lavoratori assegnati al compito di seguire i pazienti asintomatici e pauci-sintomatici in reparto. Basti considerare che, per entrare nelle stanze dedicate ai pazienti Covid, il personale sanitario dovrà indossare apposite tute protettive ogni volta che entra e spogliarsi delle stesse ogni volta che esce”.

“Quanto segnalato, oltre a incidere sulle tempistiche di attività dei lavoratori e sulla loro disponibilità per gli altri pazienti del reparto, determinerebbe ingenti costi per il continuo utilizzo di dispositivi di protezione individuale usa e getta e problemi logistici legati alla necessità di utilizzare in ogni reparto una stanza dedicata alla vestizione e svestizione degli addetti in questione. Ma anche la concreta possibilità che ciò non sia sufficiente a prevenire la diffusione del contagio all’interno del reparto, con incidenza non solo sulla salute degli altri degenti ma, soprattutto, sulla presenza in servizio dei sanitari che si potrebbero infettare, in un periodo in cui la carenza di personale è accentuata dal godimento delle ferie estive”.

La Fials chiede, infine, una convocazione urgente in Assessorato al fine di “discutere e integrare le disposizioni impartite, nell’interesse sia dei ricoverati che di tutto il personale di assistenza”.

Sonia Sabatino

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