Un farmaco antinfiammatorio approvato per il trattamento dell’artrite reumatoide, selezionato dall’algoritmo di un’intelligenza artificiale, può ridurre negli anziani la mortalità per Covid-19: in un gruppo di pazienti con età media 81 anni e polmonite grave da SARS-Cov2, la terapia con baricitinib è risultata infatti associata a una riduzione del rischio di morte pari al 70%. è questo il risultato di uno studio internazionale, nel quale il gruppo clinico dell`Università di Pisa, che opera nell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, ha collaborato con istituzioni prestigiose dall’Imperial College di Londra, al Karolinska Institut di Stoccolma, alle Università di Oxford, Cambridge, Toronto, Vancouver, Albacete. Un risultato promettente che però – avvertono i ricercatori – gli studi randomizzato che sono in corso dovranno confermare, perché “solo gli studi randomizzati permetteranno di avere certezze sulle terapie anti-Covid19”. L’articolo è stato pubblicato su Science Advances (rivista con impact factor pari a 13.1).
“Abbiamo urgentemente bisogno di terapie efficaci in attesa del vaccino che sarà disponibile su larga scala solo in primavera – ha sottolineato il professore Marco Falcone, infettivologo, che insieme al professore Francesco Menichetti ha coordinato la ricerca con i colleghi inglesi e svedesi – e noi a Pisa stiamo profondendo ogni sforzo per identificare nuovi trattamenti realmente efficaci, tra cui appunto il baricitinib”.
“è stato un algoritmo di intelligenza artificiale, che ha passato al setaccio migliaia di molecole – ha spiegato Falcone – a identificare per la prima volta il baricitinib come possibile opzione utile a interferire la risposta infiammatoria e la endocitosi virale (ingresso del virus nelle cellule umane) durante la malattia Covid-19. I colleghi dell`Imperial College, venuti a conoscenza della nostra esperienza clinica preliminare, ci hanno proposto uno studio collaborativo atto a verificare il meccanismo di azione del farmaco contro Covid-19 nei nostri pazienti”.
