Covid, a Ragusa crollo occupazionale, persi 3.500 posti di lavoro - QdS

Covid, a Ragusa crollo occupazionale, persi 3.500 posti di lavoro

Stefania Zaccaria

Covid, a Ragusa crollo occupazionale, persi 3.500 posti di lavoro

sabato 04 Settembre 2021

I dati Istat non sono rassicuranti. Lo scorso luglio nell’area iblea registrata, rispetto al mese precedente, una diminuzione di occupati e una crescita per quanto riguarda i soggetti inattivi

RAGUSA – Sono circa 3.500 i posti di lavoro persi nell’area iblea a causa della pandemia.

L’Istat ha fotografato la situazione e rispetto a febbraio 2020, ossia prima dell’arrivo del Covid 19, sono innumerevoli i posti mancanti all’appello. “Se non si dovesse tener conto di tutto quello che c’era prima del marzo 2020 – ha evidenziato il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – i dati Istat sul mercato del lavoro di luglio 2021 risulterebbero piuttosto normali anche per la provincia di Ragusa, con una tendenza alla stabilità dell’andamento di occupati, disoccupati e inattivi.

Anzi, guardando al dato trimestrale di maggio-luglio e confrontandolo con il precedente si nota anche un deciso aumento del livello di occupazione (+0,8%). Il problema però, come sottolinea proprio l’Istat, è che rispetto ai dati del febbraio 2020, quindi prima dell’arrivo della pandemia, mancano all’appello qualcosa come, almeno per quanto riguarda l’area iblea, “3.000-3.500 posti di lavoro e il 65% tra questi solo nei nostri settori di riferimento”.

I dati dell’Istat non sono per niente rassicuranti. Luglio 2021 registra quindi, rispetto al mese precedente, una diminuzione nel numero di occupati e di disoccupati e una crescita in quello degli inattivi. Il calo dell’occupazione (-0,2%), osservato per uomini e donne, riguarda solo gli autonomi e le classi d’età maggiori di 35 anni. La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2% rispetto a giugno) si concentra prevalentemente tra gli uomini e i giovani di 15-24 anni. Il tasso di disoccupazione scende al 12,4% e tra i giovani al 32,5%.

Tra giugno e luglio cresce il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,5%). Il tasso di inattività sale al 35,5%. Confrontando il trimestre maggio-luglio 2021 con il precedente (febbraio-aprile), il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,8%, con un aumento di 50 unità. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione e a quella degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.

“Dai dati elaborati – ha aggiunto Manenti – emerge che proprio la mancata ripresa di questa parte del mercato del lavoro, quella cioè degli indipendenti e autonomi che, in provincia, hanno visto ridurre la loro presenza di circa il 20% in un anno, limita le possibilità di recupero della base occupazionale complessiva.

“Possibilità di ripresa – ha concluso – che continuano ad essere limitate da livelli di attività contenuti per molte delle piccole e medie imprese, soprattutto nel settore dei servizi. Basti pensare che, nonostante il recupero, nel secondo trimestre, per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione il fatturato, al netto dei fattori stagionali, è ancora inferiore di oltre il 46% rispetto allo stesso periodo del 2019″.

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