Home » Covid, superati i 2.000 casi: è il più alto numero di contagi dall’inizio del 2025

Covid, superati i 2.000 casi: è il più alto numero di contagi dall’inizio del 2025

Covid, superati i 2.000 casi: è il più alto numero di contagi dall’inizio del 2025
covid sottovariante kp.3 virus batteri Imago

Questo è quanto emerge dai dati diramati dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, che parla del più alto numero di contagi dall’inizio del 2025.

Picco di aumenti da Covid in Italia. Nel corso della settimana appena trascorsa, sono stati infatti 2.052 i nuovi casi accertati, con un aumento che segna il 47% dei casi in più rispetto alla settimana precedente. Questo è quanto emerge dai dati diramati dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, che parla del più alto numero di contagi dall’inizio del 2025.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

E ancora, analizzando ulteriormente i numeri dettati dal bilancio ministeriali, viene sottolineato come i dato dei decessi sia di 8 contro i 10 del precedente calcolo. Aumenta inoltre il numero dei tamponi effettuati, con Lombardia (532), la Campania con 319 e l’Emilia-Romagna con 24 casi al centro del virus. Inoltre, da sottolineare come all’aumento dei casi non corrisponde fortunatamente la proporzionale crescita della pressione degli ospedali e questo, secondo gli esperti, è favorito dalla nuova variante del Covid, la Sratus. Altro dato: la maggior parte di decessi e casi di ricovero in ospedale riguarda le fasce di età molto alte, sono 80-89 anni e sopra i 90 anni.

Le nuove varianti del Covid. Arriva lo Stratus col Nimbus

Il Covid torna a far paura in Italia. Sono due le varianti, chiamate Nimbus e Stratus, che stanno facendo risuonare il campanello d’allarme nel Belpaese. Dopo NB.1.8.1, battezzata Nimbus sui social, i virologi ne hanno scoperta un’altra, denominata XFG, designata proprio in questi giorni dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) variante di Sars-CoV-2 sotto monitoraggio (Vum), per via di una presenza a livello globale che “sta crescendo rapidamente” Il ‘nickname’ della nuova formale virale è Stratus, per seguire “il tema meteorologico”, spiegano i promotori del nome non ufficiale. 

La mutazione che potrebbe aggirare i vaccini

Nel documento Oms è possibile rintracciare anche un “identikit familiare” di Stratus. Si tratta di un ricombinante (c’è chi le chiama varianti ‘Frankenstein’) dei lignaggi LF.7 e LP.8.1.2. Primo campione raccolto il 27 gennaio 2025. XFG è dal 25 giugno una delle 7 Vum monitorate dall’Oms. Confrontandola con JN.1 e con Nimbus, che attualmente è la variante dominante, “è possibile identificare profili di mutazioni distinti nella proteina Spike“. Fra le mutazioni di Stratus ce ne sono alcune specifiche che, secondo quanto dimostrato dai ricercatori, “migliorano l’elusione degli anticorpi”, si segnala nel documento Oms. Quindi sulla carta questa nuova variante potrebbe essere più in grado di eludere il sistema immunitario. Ma al momento non ha un profilo particolarmente problematico.

I sintomi: spunta la raucedine

Soprattuto in India, Stratus si è imposta presto come variante dominante dalla primavera: qui Nimbus, infatti, è rimasta molto rara. I medici indiani, secondo quanto riportano i media indiani, hanno evidenziato un sintomo che sembra caratterizzare maggiormente queste nuove varianti, tra cui appunto Stratus: la raucedine. Secondo quanto riporta Times of India, infatti, una delle caratteristiche più sorprendenti dell’attuale ondata Covid nel Paese asiatico è la frequente segnalazione di voce roca tra i pazienti. A differenza delle ondate del passato in cui la perdita di gusto e olfatto erano i segni distintivi dell’infezione, ora i malati lamentano tosse secca, irritazione e mal di gola, insieme appunto alla raucedine. Un aspetto confermato anche, segnala la testata indiana, dai medici di vari ospedali sulla base di quanto osservato nei reparti di degenza del Paese.

Un’osservazione simile arriva dal Regno Unito, dove sta circolando in particolare Nimbus: si riporta che un sintomo chiave che potrebbe indicare il contagio da Covid è un forte mal di gola, come la sensazione di una lama di rasoio e un dolore molto acuto quando si deglutisce, spesso localizzato nella parte posteriore della gola. A spiegarlo è Manchester Evening News, che cita un medico di base del London General Practice, Naveed Asif. Altri sintomi comuni, viene riportato, sono stanchezza, tosse lieve, febbre, dolori muscolari e congestione, stante l’elevata variabilità delle manifestazioni Covid.

Bassetti: “Serve aggiornare vaccini a nuove varianti”

“Il Covid continua a produrre varianti, quindi è verosimile che sarà un estate in cui circolerà parecchio, ma darà dei quadri anche poco impegnativi dal punto di vista clinico. Quello che va detto rispetto alle nuove varianti come l’ultimissima XFG o Stratus, soprattutto alle aziende di vaccini, è di aggiornarli per la campagna autunnale. Purtroppo queste ultime  varianti sembrano sfuggire all’immunità naturale e quella vaccinale, e quest’ultima inizia ad essere datata soprattutto negli anziani”. Parole e musica di Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, sulla valutazione del rischio per la nuova variante XFG, designata proprio in questi giorni variante di Sars-CoV-2 sotto monitoraggio (Vum), per  via di una presenza a livello globale che “sta crescendo rapidamente”.