La dottoressa Treppiedi, biologa nutrizionista: "La colpa di tutto risiede nell'ipotalamo e nello stress accumulato".
Lockdown e semilockdown, restrizioni relative a tutte
quelle attività sociali vietate poiché rientranti nei vari DPCM susseguitisi
nel trascorso 2020 e giunti alle differenti attuali zone a variabile gradiente
di divieto, con conseguente riorganizzazione su attività alternative, includenti
la preparazione sapiente di cibo fatto in casa.
Un quadro impietoso dell’attuale situazione pandemica
che chiama sul banco degli imputati il cibo in quanto coinvolto, insieme allo
smart working e alla scarsa o assente attività fisica, nell’aumento di peso
e nella conseguente compromissione della salute.
Cosa fare quindi per limitare un aumento di peso che si traduce in problematiche sulla salute, come diabete o ipertensione, soprattutto in questa condizione di isolamento fisico e sociale? In che modo abbinare l’esercizio fisico a una corretta alimentazione?
Lo
abbiamo chiesto alla dottoressa Ornella Treppiedi, biologo nutrizionista operante a Palermo.
Dottoressa
Treppiedi, si può parlare di collegamento tra pandemia e aumento di peso? Chi
risulta maggiormente colpito da questo fenomeno?
“Da un’analisi sui dati di uno studio del Crea
Alimenti e Nutrizione, presentata lo scorso 10 ottobre, è emerso che tra lo
smart working, le limitazioni imposte dal lockdown e la maggiore tendenza a
dedicarsi alla cucina, il 44% degli italiani è aumentato di peso a causa del Covid.
Le fasce più a rischio di acquisire peso includono la popolazione socialmente
attiva che ha risentito maggiormente delle variazioni nella propria routine. La
situazione peggiora per le persone obese, soprattutto per quelle collocate in
smart working e in cassa integrazione, che possono arrivare a un aumento medio
di peso pari a ben quattro chilogrammi”.
Peso e salute: cosa rischia chi è in
sovrappeso o francamente obeso?
“Parlando di rischio si tratta di conseguenze negative
comparabili a quelle determinate dal fumo di sigaretta, sebbene la percezione
del problema sia molto minore. L’eccesso di grasso corporeo, in particolar modo
quello viscerale (sulla pancia), può causare gravi problemi di salute come
infertilità, insulino-resistenza, diabete di tipo 2, problemi cardiovascolari. Per
ridurre il rischio di complicanze, la circonferenza addominale, misurata
all’ombelico, dovrebbe essere inferiore a 88 cm per le donne e a 102 per gli
uomini”.
Può
darci qualche consiglio per non aumentare di peso durante il lockdown?
“Trascorrere
più tempo in casa può portarci a commettere più di un errore a livello
alimentare: la colpa di tutto ciò risiede nel nostro ipotalamo, una parte del
cervello che, se stimolata da ostanti momenti di stress, trasmette al sistema
nervoso centrale informazioni fuorvianti come il falso bisogno di maggiore
nutrimento. Per scongiurare questa reazione è importante e seguire un’alimentazione
equilibrata. Ecco la necessità di consumare piatti completi dove siano presenti
tutti e tre i macronutrienti (lipidi, carboidrati e proteine): quindi sì a carni
bianche, pesce, legumi, formaggi magri e uova abbinati a moderate porzioni di
pasta, pane e cereali conditi con un filo di olio extravergine d’oliva. Può
inoltre essere utile consumare una piccola porzione di frutta secca (mandorle,
noci o nocciole), al fine di produrre senso di sazietà. E’ poi importante concedere
il giusto tempo ai pasti principali, dedicando il tempo corretto alla
masticazione. Ricordiamo che è necessario dedicare almeno venti minuti al
pasto, affinché il cervello recepisca il senso di sazietà”.
Alimentazione,
ma anche esercizio fisico. Come fare quando, come adesso, le palestre son
chiuse?
“Stare confinati in casa ci ha costretti a limitare le
attività sportive, benché a una dieta equilibrata sia sempre necessario
affiancare dell’esercizio fisico. Esistono diverse app ed esperti personal
trainer che in questo periodo offrono sessioni di allenamento fruibili
gratuitamente. Approfittiamo di questa opportunità per fare yoga e pilates,
eseguibili in sicurezza anche a casa. Si consiglia di allenarsi tre o quattro volte
alla settimana, per favorire il recupero, oppure tutti i giorni riducendo
l’intensità degli allenamenti, alternando esercizi di forza ad alcuni di
resistenza o allungamento”.
Angela Ganci