Saranno gli “Eventi”, quelli con la “E” maiuscola, a riportare le persone nelle sale cinematografiche. Parola di Nino Motta, cinematografaro, proprietario e gestore del cine teatro “Aurora” di Belvedere, uno più antichi rimasto attivo in Sicilia. Dal 1938, la lanterna magica si è accesa e per oltre ottant’anni il sogno della famiglia Motta, prima di papà Carlo e poi di suo figlio Nino, non si è fermato.
“Un cinema può essere gestito in tanti modi – ha detto Motta – ma quando si è affetti dal “cinevirus” la gestione fa parte della vita”. Solo che oggi è un altro il virus a stroncare le speranze di un uomo che sin da piccolo ha dedicato la propria vita al servizio della settima arte.
Colpa del Covid e soprattutto delle restrizioni dovute al Coronavirus che hanno contagiato anche il mondo dello spettacolo: il Cinema, certo, ma anche i teatri e la musica. Sono dati disastrosi quelli che riguardano le sale cinematografiche nel 2020, come confermano i numeri pubblicati da Cinetel e Unic e secondo alcune previsioni i cinema non riapriranno prima dell’estate 2021 con il forte rischio che molti esercenti, anche in Sicilia, cesseranno l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi.
Certo, la soluzione non è semplice e nemmeno immediata. Anche perché cinema, teatro, musica e l’arte hanno bisogno di costruire listini, calendari, cataloghi, programmare date di uscita, strategie di lancio, tour di presentazione. Come conferma Nino Motta: “Se dovessero riaprire i Cinema, non voglio dire che non sapremmo cosa programmare o far vedere al pubblico ma ci sono dei tempi tecnici perché il prodotto sia pronto, anche perché in questo periodo di pandemia tutto è stato venduto alle piattaforme streaming”.
Per riaprire le sale sarà necessario garantire sicurezza sanitaria e proiezioni appetibili per il pubblico. L’intuizione di Nino Motta, per la sua lunga esperienza nel settore, è quella di sfruttare il suo cinema, tutti i cinema, per regalare al pubblico una nuova e ritrovata esperienza, come è quella di guardare un film: originale e insostituibile.
“Le sensazioni che regalano il suono e il colore delle immagini restano uniche ma lo sono soprattutto quelle di contatto tra le persone, è quello che manca di più adesso – afferma Nino Motta -. Il pubblico ha bisogno di diventare protagonista e con un evento legato alla presenza, ad esempio, di un attore o di un regista si realizza una trasformazione degli spettatori. Da soggetti passivi che assistono alla visione dello spettacolo, con l’evento interagiscono e dimostrano una attenta partecipazione, attiva”.
Il contenuto estetico (il film) può talvolta essere reperibile altrove, ma tutto il resto no. È per questo motivo che continueremo ad andare al cinema, questa è una promessa.
Marco Panasia