Il picco dei primi sintomi dell’infezione da SarsCoV2 è avvenuto nella prima settimana di marzo e ha preceduto di una decina di giorni il picco dell’incidenza dei positivi al test molecolare, avvenuto all’inizio della settimana.
Nel frattempo si è arrestata l’accelerazione della crescita del numero di pazienti Covid in terapia intensiva e dei relativi ingressi, mentre è in fase di crescita esponenziale la curva dell’incidenza dei decessi.
E’ quanto indica l’analisi dei dati relativi all’epidemia di Covid-19 in Italia condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).
“L’analisi della curva dell’incidenza dei positivi al test molecolare registrati sembra aver raggiunto il picco all’inizio della settimana corrente. I dati dei prossimi giorni permetteranno di localizzare il picco in modo più accurato“, osserva Sebastiani.
“Situazione analoga – prosegue – per la curva del numero di pazienti Covid-19 che giornalmente manifestano i primi sintomi e per i quali si ha diagnosi tramite test molecolare. In questo caso però il picco è localizzato circa nove giorni prima e vale la considerazione precedente”.
Secondo l’esperto “è da sottolineare che i dati sull’incidenza dei primi sintomi per un po’ subiscono cambiamenti significativi a causa di aggiornamenti per cui vanno scartati quelli recenti (gli ultimi dieci giorni circa) e considerati solo quelli i cui valori si sono ‘stabilizzati’.
Questo è il motivo per cui il valore dell’Rt, calcolato a partire dai valori della curva dei primi sintomi su due settimane, è riferito a un giorno che precede di 16 giorni quello in cui viene comunicato”. Si osserva inoltre che “i cambiamenti positivi delle due curve considerate sono stati indotti dalle misure restrittive, a livello regionale e provinciale, delle settimane scorse, mentre per vedere quelli delle misure iniziate lunedì scorso dovremo aspettare la fine della prossima settimana”.
L’analisi della curvadelle differenze settimanali percentuali delle presenze e degli ingressi in terapia intensiva mostra inoltre che “l’accelerazione della crescita si è arrestata e attendiamo che inizi la fase di frenata per poi raggiungere il picco, che ci aspettiamo tra una o due settimane”.
La curva dei decessi segue con ritardo quella delle terapie intensive.“Il salto al valore di circa 500 decessi avvenuto due giorni fa non era purtroppo episodico – dice Sebastiani – e l’analisi della curva dal primo marzo rivela una crescita di tipo esponenziale, che vede raddoppiare l’incremento della curva di quattro giorni in quattro giorni”.
A causa della periodicità settimanale presente anche nei dati sui decessi, infine, “il tempo di raddoppio sarà stimato con maggiore accuratezza alla fine di questa settimana su un intervallo di tre settimane. Ci aspettiamo che il valore stimato del tempo di raddoppio sarà vicino a 5 giorni, quello con cui evolveva la curva delle terapie intensive alla fine del mese scorso”.