Il progetto SerGen-Covid-19 durerà almeno due anni. I partecipanti, su base volontaria, saranno oltre 100 mila.
Capire meglio la risposta immunitaria al virus SarsCov2, alla vaccinazione e la relazione tra profilo genetico e suscettibilità all’infezione: questo l’obiettivo del progetto SerGen-Covid-19, avviato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e che coinvolgerà 10.000 volontari.
“Il Dipartimento di scienze biomediche del Cnr-Dsb ha disegnato uno studio sulla risposta immunitaria all’infezione da virus SarsCov-2. Si valuterà la presenza di anticorpi nel sangue dei partecipanti per seguire l’esposizione della popolazione al virus”, spiega il presidente del Cnr, Massimo Inguscio.
La seconda fase dello studio
La seconda parte dello studio, fra 10 o 12 mesi, “darà anche informazioni sulla risposta alla vaccinazione – aggiunge Daniela Corda, coordinatrice dello studio -. Dai prelievi di sangue si potrà costruire una banca dati genetica che permetterà di valutare possibili caratteristiche genetiche associate alla suscettibilità alla malattia o alla resistenza all’infezione”.
Il progetto durerà almeno due anni. “A partire da 100.000 partecipanti reclutati nello studio EpoCovid-19 della scorsa primavera, disponibili a essere ricontattati per ulteriori studi, verranno selezionati su base volontaria 10.000 partecipanti – continua Corda -. I volontari potranno recarsi presso uno dei sette centri individuati su base nazionale (Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Lazio, Toscana, Lombardia), per un prelievo di sangue che sarà ripetuto dopo 5 e 10 mesi”. Lo studio permetterà di valutare anche la modificazione della sieropositività nel tempo, identificare dei biomarcatori del tipo di risposta all’infezione, valutare l’effetto dei vaccini sugli anticorpi.