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Covid, Commercialisti: Pandemia costa 5420 euro ad ogni italiano

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Covid, Commercialisti: Pandemia costa 5420 euro ad ogni italiano

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venerdì 05 Febbraio 2021

Il dato emerge dallo studio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti: 2.371 euro di minore Pil pro capite e i restanti 3.049 euro di incremento di debito.

Nel 2020 la pandemia da Covid-19 è
costata all’italiano medio 5.420 euro a testa, di cui 2.371
euro
 di minore Pil pro capite e i restanti 3.049
euro
 di incremento di debito.

Il dato emerge dallo studio “Il
debito pubblico italiano e il Covid – 19
” realizzato dal Consiglio e dalla Fondazione
Nazionale dei Commercialisti
che ha misurato l’impatto dell’emergenza
sull’economia italiana mettendola a confronto con quella dei paesi del G20.  

Nell’analisi condotta a partire dai
più recenti dati del Fondo Monetario Internazionale, emerge come il crollo del
PIL reale per l’Italia, stimato per l’anno appena concluso al -9,2%, (-8,9%
secondo gli ultimi dati Istat) sia il peggiore calo dopo
l’Argentina (-10,4%) e il Regno Unito (-10%) mentre, a causa di un rimbalzo troppo
corto nel 2021, l’Italia presenterebbe il calo del Pil maggiore nel
biennio 2020-2021 (-6,5%).
  

Nel 2020, la spesa pubblica
aggiuntiva
 e gli sgravi fiscali per far fronte alla pandemia hanno
raggiunto il 6,8% del Pil collocando l’Italia al 
posto
 nel G20. In termini pro-capite, cioè in media per ogni italiano,
il sostegno statale è stato pari a 1.858 euro, molto meno che
in Germania (4.414 €), in Francia (2.677 €),
negli Stati Uniti (9.311 €) o nel Regno Unito (5.752
€).
  

Considerando che nel 2020 la perdita
media
 per ogni italiano del Pil è pari a 2.371 euro, il
sostegno statale di 1.858 euro non è stato sufficiente a coprirla generando
una perdita di 513 euro pro-capite, mentre per la Francia il
risultato è stato di -120 euro e per la Germania di +1.841 euro.  

Per quanto riguarda il debito pubblico, nel nostro paese, l’anno scorso, in termini pro-capite aumenta di 3.049 euro. Nel 2021 aumenta di altri 2.372 euro a testa e nel biennio cresce in totale di 5.421 euro.  Per effetto della pandemia, il debito pubblico italiano a livello pro-capite e cioè per ogni italiano in media passa da 39.864 € del 2019 a 42.913 € del 2020. Nel G20 si colloca al terzo posto insieme al Canada e dopo Stati Uniti e Giappone e nel 2021 arriva a 45.285 euro.  Per Massimo Miani, Presidente Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti “lo studio evidenzia come il nostro sia uno dei paesi più colpiti a livello mondiale nel Pil e nel rapporto debito/Pil.

Allo stesso tempo è uno di quelli
che meno ha adoperato la leva finanziaria per resistere alla
crisi pandemica, da cui deriva una perdita di Pil nominale pro capite piuttosto
rilevante. Le analisi e i dati presentati nella ricerca mettono in luce significativi
profili di rischio
 per l’economia italiana tra cui il pericolo
di nuovi shock fiscali che potrebbero aggravare la pressione
fiscale italiana
, già di per sé molto elevata”.

Secondo Miani “è
necessario promuovere politiche fiscali espansive maggiormente
coerenti con la situazione di estrema difficoltà delle imprese e delle famiglie
italiane e nello stesso tempo impiegare al meglio le risorse del
Recovery Fund.
 Ma occorre anche ridiscutere, a livello europeo,
le regole fiscali che governano la finanza pubblica.

È assolutamente imprescindibile
riconsiderare la sostenibilità del debito pubblico italiano alla
luce delle mutate condizioni economiche post-pandemiche. Solo così si
eviteranno shock pericolosi per l’economia del Paese che colpirebbero in modo
sensibile la ricchezza degli italiani”. 

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