Covid, epidemia accelera in italia, "A Natale 30 mila casi" - QdS

Covid, epidemia accelera in italia, “A Natale 30 mila casi”

Covid, epidemia accelera in italia, “A Natale 30 mila casi”

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sabato 13 Novembre 2021

I numeri dei contagi da Covid-19 in Italia continuano a crescere. E c’è chi pronostica 20 o 30 mila positivi a Natale prima della discesa

L’epidemia di Covid-19 accelera in Italia, con un tempo di raddoppio dei casi che si è ridotto da 20 a 14 giorni circa, tanto che per Natale i casi potrebbero essere fra 25.000 e 30.000. È quanto indicano le stime del fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagine Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. “

Nell’ultima settimana si è abbassato il tempo di raddoppio, che adesso è di circa 14 giorni. Questo significa – ha aggiunto – che a fine novembre potemmo avere circa 15.000 casi e per Natale intorno a 30.000 casi”. Si tratta di una stima e, ha precisato il fisico, “come ogni stima ha dei margini di errore, ma al momento è plausibile”.

Naturalmente, ha proseguito, “vanno considerate tutte le variabili del caso, in quanto eventuali misure di contenimento potrebbero limitare la crescita dell’epidemia, ma è anche possibile che l’epidemia progredisca più velocemente perché siamo ancora in una fase di espansione e sembra che il tasso di crescita stia aumentando nel tempo”.

L’epidemia in Italia mostra al momento la tendenza ad aumentare in quanto l’indice di contagio Rt è superiore a 1, così come lo sono i valori equivalenti e più aggiornati nel tempo, come il Covindex.

“E’ un valore attualmente stabilizzato a 1,2, ma sappiamo che se questo valore è superiore a 1 i casi crescono”. Giocano un ruolo nell’epidemia anche i focolai segnalati in alcune regioni. “La situazione più complicata al momento è quella del Nord Est, con Alto Adige e Friuli che registrano le incidenze più alte: con oltre 500 casi su 100.000 abitanti sono circa 8 volte maggiori a quelle rilevate nel resto del Paese”. A questo incremento, ha osservato, hanno sicuramente contribuito le manifestazioni, così come ha un ruolo nella diffusione dei contagi il fatto che queste zone sono al confine con Paesi con un’incidenza altissima, come l’Austria e la Slovenia”. (ANSA)

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