Operazione d'intesa con il Ministero della Salute. Irregolarità nel quindici per cento delle 628 strutture ispezionate dai Carabinieri in tutt'Italia. Molti i clienti lasciati entrare senza Green pass
I Carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno condotto su tutto il territorio nazionale una campagna di controlli presso terme, centri benessere e spa per verificare il rispetto delle norma anti-Covid.
Le attività di controllo hanno interessato complessivamente 628 strutture e attività, accertando irregolarità in 95 di esse, il 15% degli obiettivi ispezionati, delle quali undici oggetto di provvedimenti di sospensione a causa di gravi carenze.
Mancato uso delle mascherine e assenza di sanificazione sono tra le infrazioni maggiormente segnalate.
Le verifiche hanno consentito di accertare 38 violazioni sulla corretta attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, relative, in particolare, al: mancato uso di dispositivi di protezione individuale e mascherine facciali; assenza delle operazioni di sanificazione periodica, di informazioni a favore delle utenze circa le norme di comportamento, di distanziamento interpersonale e di capienza massima negli ambienti; mancata valutazione del rischio epidemico all’interno delle strutture.
Tra queste, undici sanzioni – riferiscono i Carabinieri dei Nas – specifiche hanno riguardato l’assenza di verifiche del gestore sul possesso della certificazione verde Covid (green pass) e sulla mancata inibizione all’accesso a servizi non attualmente erogabili, come gli ambienti altamente caldo-umidi (bagno turco). Ulteriori 104 violazioni hanno riguardato situazioni di irregolarità per motivi di pulizia ed igiene degli ambienti utilizzati nei trattamenti termali e di benessere, carenze strutturali e autorizzative sul corretto esercizio delle attività e presenza di personale privo di idonea qualifica professionale per lo svolgimento di attività estetiche e massaggi.
Complessivamente sono state segnalate 98 persone all’Autorità giudiziaria e amministrativa, eseguendo il sequestro di oltre 660 kg di prodotti alimentari detenuti presso le aree di ristoro e somministrazione delle attività, contestando violazioni amministrative per 97mila euro.