Lagevrio, pillola anticoronavirus, arriva a Lampedusa. A somministrarla al paziente Il medico Usca di Palermo, Pietro Yuri Di Paola. Già decine di pazienti a Palermo curati con il farmaco anti Covid
Farmaci antivirali ai pazienti Covid più a rischio complicanze e monitoraggio della salute. E’ la linea su cui si muove l’Usca di Palermo.
La pillola anticoronavirus arriva a Lampedusa
La prima scatola di Lagevrio, nome commerciale della pillola anti-Coronavirus Molnupiravir, è arrivata a Lampedusa per la somministrazione del medicinale al primo paziente dell’isola. E’ stato il medico Usca Pietro Yuri Di Paola, ieri mattina, a portarla al paziente con un volo per Lampedusa, ricadente nel distretto sanitario di Palermo.
Covid, a Palermo farmaco antivirale a decine di pazienti
Già a decine gli utenti di Palermo e provincia che hanno contratto il Covid è stato prescritto direttamente l’antivirale Lagevrio dalle Usca della struttura commissariale locale per la gestione dell’emergenza sanitaria. Le somministrazioni sono iniziate il 13 febbraio con la prescrizione al primo paziente palermitano.
L’Aifa, agenzia italiana del farmaco, ha spiegato che la pillola è indicata per il trattamento del Covid negli adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia in forma grave.
Costa: sul farmaco antivirale decide l’Usca
La particolarità di questo servizio, nel distretto sanitario di Palermo, è che le Usca curano ogni singolo momento della presa in carico, a cominciare dalla prescrizione dell’antivirale al paziente – spiega il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa -. Qui i medici Usca seguono l’utente dall’esito positivo del test, valutano le probabilità di insorgenza di complicanze e sono loro stessi a decidere se il paziente ha i requisiti per la somministrazione del medicinale, quindi lo prescrivono, glielo consegnano e avviano un monitoraggio telefonico giornaliero”.
Costa, Covid, il farmaco antivirale entro 5 giorni dai sintomi
Conclude il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa: “È un sistema che non solo rientra a pieno titolo nella nostra idea di medicina di prossimità ma ha anche il vantaggio di ridurre al minimo i tempi di assistenza, il che è cruciale, trattandosi di un medicinale che va somministrato entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi”.