Grazie alla vaccinazione degli over 60, i posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri sono scesi a -79% dei ricoveri.
Il numero di persone testate settimanalmente per il Sars-Cov-2, stabile sino alla prima decade di maggio, si è ridotto nelle ultime 3 settimane da 662.549 a 439.467, con un calo molto forte, pari al -33,7%. Nello stesso periodo sono state testate, con tampone molecolare o antigenico, in media 120 persone al giorno per 100.000 abitanti con nette differenze regionali: da 199 del Lazio a 49 della Puglia.
E’ uno dei punti che emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 26 maggio – 1 giugno 2021. “Purtroppo – spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – i criteri per conquistare e mantenere la zona bianca, introdotti con il Decreto legge del 18 maggio 2021, disincentivano le Regioni a potenziare le attività di testing e a riprendere il tracciamento, proprio nel momento in cui i numeri del contagio permetterebbero di utilizzare un’arma mai adeguatamente utilizzata”.
Grazie alla vaccinazione degli over 60, i posti letto
occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri sono scesi dai 29.337 del
picco raggiunto il 6 aprile a 6.192, con un crollo del -78,9% in 2 mesi. Mentre
quelli in terapia intensiva sono scesi da 3.743 a 989, pari a -73,6%. E’ quanto
emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla
settimana 26 maggio-1 giugno 2021.
In particolare, rispetto alla settimana precedente, si vede un’ulteriore diminuzione di nuovi casi (22.412 rispetto a 30.867) e decessi (720 rispetto a 1.004, pari a -28,3%). In netto calo anche i ricoveri con sintomi (6.192 rispetto a 8.557, pari a -27,6%) e le terapie intensive (989 rispetto a 1.323 (-25,2%).
“Da 11 settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta – si conferma il trend in discesa dei nuovi casi, sia per la ridotta circolazione del virus, sia per la diminuzione dell’attività di testing. Da metà aprile sono in costante calo anche i decessi, che nell’ultima settimana si attestano in media poco sopra i 100 al giorno”. “Grazie alle coperture vaccinali di anziani e fragili – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe- continua il progressivo svuotamento degli ospedali.
L’occupazione dei posti letto Covid a livello nazionale si attesta al 10% in area medica e all’11% in terapia intensiva, con tutte le Regioni sotto le soglie di allerta”, come indicato dai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).
Al 2 giugno, il 40,3% della popolazione ha ricevuto almeno
una dose di vaccino (23,8 milioni) e il 20,7% ha completato il ciclo vaccinale
(12,3 milioni). Ma,” mentre
iniziano a salire le coperture nelle fasce d’età 50-59 e 40-49 anni, ci sono
ancora oltre 3,3 milioni di over 60 ad elevato rischio di ospedalizzazione e
decesso che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino”. Inoltre,
“nonostante l’incremento di consegne nell’ultima settimana, per rispettare
le forniture previste dal Piano e entro fine giugno mancano ancora 36,3 milioni
di dosi, un numero di consegne non realistico”.
Inoltre, si precisa che: “il mancato decollo delle consegne condiziona il numero di somministrazioni”. Rispetto alla copertura delle categorie prioritarie, l’81,5% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino ma se Puglia, Umbria, Lazio, Lombardia, Veneto e Molise superano l’85%, la Sicilia resta sotto il 70%. In particolare, degli oltre 4,4 milioni di over 80, circa 3,7 milioni (83,4%) hanno completato il ciclo vaccinale e 386.700 (8,6%) hanno ricevuto solo la prima dose. Dei 5,9 milioni di 70-79enni, 2,1 milioni (35,4%) hanno completato il ciclo e 2.9 milioni (48,4%) hanno ricevuto solo la prima dose. Degli oltre 7,3 milioni di 60-69enni, 2,1 milioni (28,7%) hanno completato il ciclo e 3,3 milioni (44,7%) hanno ricevuto la prima dose.
“Il netto miglioramento del quadro pandemico – conclude
Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – se, da un lato attesta il successo del
rischio ragionato, dall’altro richiede che il prudente ottimismo sia accompagnato
da una strategia condivisa tra Governo e Regioni per garantire
l’irreversibilità delle riaperture”, che preveda, tra l’altro, il
potenziamento del sequenziamento delle varianti e un nuovo sistema per
assegnare i colori alle Regioni che incentivi il testing e il tracing.