Le tre varianti più diffuse in Europa aumentano il rischio di ricovero anche fra i ragazzi. Figliuolo, "Dosi in classe come un tempo". Crisi e lavoro, i Sindacati da Draghi sul Recovery
L’Italia ha registrato ieri il numero più basso di decessi per Covid degli ultimi sette mesi, 144.
Risale invece il tasso di positività nazionale, al 5,8%.
Da oggi Val d’Aosta rossa mentre la Sardegna passa in arancione, colore confermato per Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia.
Le altre regioni restano gialle.
Dopo gli over 65 la campagna vaccinale si aprirà “a tutte le classi d’età”, in particolare a quelle “produttive” e agli studenti.
Varianti minacciose per i giovani
L’attenzione degli epidemiologi, infatti, si sta concentrando sulle tre varianti del Covid diffuse in Europa e risulta che tutte, in misura diversa, aumentano il rischio di ricovero anche fra i più giovani.
I primi dati sono stati pubblicati su Eurosurveillance, la rivista scientifica online del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
La ricerca ha analizzato la diffusione delle varianti inglese (B.1.1.7), sudafricana (B.1.351) e brasiliana (P.1) in sette Paesi europei, compresa l’Italia, in tutte le fasce d’età, da 0-19 anni agli over 80.
Il fatto che le varianti aumentino i ricoveri, in particolare nei giovani, è una ragione in più, si legge nell’articolo, per “raggiungere rapidamente livelli elevati di copertura vaccinale”.
In tutti i Paesi considerati nella ricerca la variante inglese risulta essere la più diffusa ed è stata identificata in 3.730 bambini e ragazzi fra zero e 19 anni, il 19,4% dei casi, in 6.005 giovani adulti fra 20 e 39 anni (31,3%) e in 6.151 adulti fra 40 e 59 anni (32,0%). Inferiori i numeri relativi alle fasce d’ età più avanzate: 2.538 casi in quella fra 60 e 79 anni (13,2% e 783 negli over 80 (4,1%).
Vaccini anche nelle scuole
Il commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, lavora intanto al Piano d’ immunizzazione degli studenti, con allo studio l’ipotesi del vaccino a scuola come tanti anni fa, quando però allora si somministravano dosi contro il vaiolo.
“Fare la vaccinazioni nelle scuole ai ragazzi? Ci stiamo pensando, come si faceva una volta negli anni Settanta” ha detto Figliuolo ieri, a margine della sua visita all’Università di Porta di Roma.
“Stiamo seguendo – ha precisato – quel che accade nel mondo scientifico e quello che fanno gli altri Paesi. Questa delle vaccinazione nelle scuole potrebbe diventare un modello”.
“Io – ha aggiunto – sono stato ragazzo negli anni Settanta, quando ci vaccinavano pure nelle scuole”.
Da oggi il 90% di alunni in classe
Intanto, con la sola Valle d’Aosta in zona rossa e con gli istituti superiori che hanno la responsabilità di organizzare in autonomia le attività in presenza dal 70% al 100% dei loro studenti, inizia da oggi l’ultimo mese di scuola.
In base alla capienza delle scuole e al “colore” della regione, il numero di alunni in presenza per tutti gli ordini sarà compreso in una “forbice” tra 7,7 e 8,5 milioni.
In particolare, da oggi, il numero degli alunni in classe potrebbe oscillare complessivamente – secondo le stime di Tuttoscuola – tra 7.667.374 e 8.505.440, cioè tra il 90% e quasi il 100% dell’intera popolazione scolastica delle scuole statali e paritarie.
La variabilità riguarda solamente le superiori e dipenderà dalle capienze delle aule e dall’eventuale utilizzo anche di spazi esterni favorito dalla stagione primaverile di questo scorcio conclusivo dell’anno scolastico.
Lavoro, Sindacati da Draghi
Sul fronte della crisi economica scatenata dalla pandemia, i sindacati attendono oggi la convocazione del premier Mario Draghi per un tavolo sul Recovery, da tenersi in settimana.
L’attenzione di Cgil, Cisl e Uil è puntata in particolare sul blocco dei licenziamenti e sulla riforma degli ammortizzatori sociali.
Un’una tantum da 2.400 euro per i lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo potrebbe arrivare intanto con il nuovo dl Imprese.
Il decreto legge Sostegni viene affrontato oggi in commissioni Bilancio e Finanza al Senato.