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L’Italia riapre il 26 aprile, la Sicilia forse a maggio, ecco perchè

Luigi Ansaloni

L’Italia riapre il 26 aprile, la Sicilia forse a maggio, ecco perchè

domenica 18 Aprile 2021

La Regione è una di quelle a cui basta un nulla per essere o in zona gialla, e quindi in linea con gran parte di quelli che ripartirebbero il 26 aprile, o in zona rossa

Dalla Sicilia prima regione a riaprire ad ultima (o quasi) a ripartire il passo è breve. E potrebbe non essere un’ipotesi così fantasiosa.

La Regione è una di quelle a cui basta un nulla per essere o in zona gialla, e quindi in linea con gran parte di quelli che ripartirebbero il 26 aprile, o in zona rossa, tutto chiuso fino al 10 maggio (il “lockdown” infatti dura minimo due settimane).

Da cosa dipende? Dai dati, certo, ma anche da quando si leggono, questi numeri. E quello successo venerdì è un esempio lampante.

LA ZONA ARANCIONE

Venerdì 9 aprile si leggeva di un Rt della Sicilia a 1.22, che sfiorava l’1.25 che determina automaticamente la zona rossa. I contagi nei giorni successivi sono peggiorati, i ricoveri aumentati, Musumeci temeva il peggio e gli esperti avevano addirittura consigliato di chiudere tutto.

Risultato? L’Iss annunciava il 16 aprile che La Sicilia non solo aveva un Rt migliore (1), sensibilmente migliorato rispetto a 7 giorni prima, ma addirittura si è ritrovata ad un passo dal giallo, pur avendo ospedali più pieni e più contagi.

Perchè? La spiegazione potrebbe essere che semplicemente i contagi che vediamo oggi o ieri non c’entrano niente con l’Rt che esce in settimana, visto che sono presi in considerazione i dati di quasi 14 giorni prima rispetto all’annunciata nuova colorazione delle Regioni.

Potrebbe capitare che in settimana i dati miglioreranno, ma d’improvviso ci si potrebbe trovare in una fascia peggiore. Misteri dell’Rt e dell’epidemia

E ORA?

La Sicilia dunque è riuscita ad evitare per un soffio il cartellino “rosso” anche se i dati dei contagi Covid restano sempre molto alti ed è una delle cinque regioni con Rt superiore a 1.

Tra queste, una Regione (la Sardegna), rileva il monitoraggio, ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3 e resta in zona rossa. Due Regioni (Sicilia e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2, dunque ancora molto elevato.

Ma adesso si apre e ci saranno dei cambiamenti rispetto al passato. Tra questi, la possibilità di spostarsi liberamente tra regioni classificate in questo colore e la ripresa di diverse attività, soprattutto all’aperto a partire dal 26 aprile.

Ci sarà anche la Sicilia? Se dovessimo prendere in considerazione i dati dal 9 al 16 aprile, difficile. A questo punto però, chissà. Anche la zona arancione, comunque prevede delle aperture.

LE NUOVE REGOLE

SCUOLA – In zona gialla e arancione tutte le scuole saranno in presenza. In zona rossa lezioni in presenza fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% in  presenza.

PASS – Il nuovo decreto prevede l’stituzione di un ‘pass’ che attesti la sussistenza di una delle seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test covid negativo in un arco temporale da definire, avvenuta guarigione dal Covid. Chi ottiene il pass ha la possibilità di spostarsi liberamente in tutto il territorio nazionale e di accedere a determinati eventi – culturali e sportivi – riservati ai soggetti che ne sono muniti.

MOBILITA’ – Gli spostamenti saranno consentiti dal 26 aprile tra regioni gialle. Tra regioni di colori diversi lo spostamento sarà possibile con il ‘pass’, che di fatto anticiperebbe sul territorio nazionale il ‘green pass’ europeo previsto a giugno nell’Ue e che in quel caso prevederà lo spostamento tra Paesi dell’Unione. In tutte le zone il coprifuoco dovrebbe restare alle 22.

RISTORANTI E BAR – In zona gialla, dal 26 aprile a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei luoghi di ristorazione con tavoli all’aperto. Dal primo giugno si mangia nei ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo. In zona arancione sarà mantenuta la sola possibilità di asporto, così come in quella rossa. Nelle linee guida stilate dalle Regioni, e che dovranno essere vagliate dal Cts, è stato proposto un metro di distanza nei ristoranti all’aperto o al chiuso – se la situazione pandemica lo consente – per aumentare a due laddove la condizione di diffusione del virus si dovesse aggravare.

TEATRI, CINEMA, MUSEI E FIERE – Dal 26 aprile teatri, cinema e spettacoli tornano ad essere consentiti in zona gialla all’aperto. Al chiuso gli spettacoli saranno consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio. Musei aperti in zona gialla. Le attività fieristiche riapriranno il primo luglio. Nelle linee guida proposte dalle Regioni, si era ipotizzato almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla.

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