Su campagna vaccinale e ripresa economica. Somministrazione dei vaccini anche nelle fabbriche, con la benedizione del numero uno di Confindustria, Bonomi. Revisione e semplificazione delle norme sulla classificazione in colori
“Un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica”.
Lo ha chiesto al Governo Draghi ieri a tarda sera al termine della Conferenza delle Regioni il presidente Stefano Bonaccini, sottolineando la necessità di un “lavoro comune e un’intesa fra tutte le Regioni” preannunciando “una piattaforma di proposte in vista del prossimo Dpcm” previsto per domattina.
“La priorità adesso – ha proseguito Bonaccini – è la campagna vaccinale. Sta andando a rilento. E questo non per disguidi organizzativi, o indisponibilità della popolazione. Il problema è nell’ approvvigionamento. Per questo chiediamo al Governo di intraprendere ogni sforzo per reperire più dosi”.
Bonaccini si riferisce al nuovo taglio di AstraZeneca delle forniture all’Italia: invece di 566 mila fiale ne sono state recapitate soltanto 506 mila.
L’azienda ha fatto comunque sapere che lavora per rispettare l’impegno di consegnare all’Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l’obiettivo di superare i cinque milioni.
E ha presentato un esposto per denunciare tentativi di fornire dosi fuori da canali ufficiali: “nessuna fornitura al settore privato”, ha sottolineato l’azienda.
A questo proposito, le Regioni si sono dette “a disposizione nelle forme e nei modi utili e possibili, a partire dal coinvolgimento diretto di aziende e filiere nazionali”. E anche gli industriali sono pronti ad aprire fabbriche ed uffici per vaccinare dipendenti e loro familiari, come ha sottolineato sulla stampa il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, affermando di aver già trasmesso la proposta a Palazzo Chigi.
“È poi necessaria – ha sottolineato Bonaccini – anche una verifica sul personale che occorrerà coinvolgere e stiamo già collaborando attivamente con il Governo per arrivare ad un accordo quadro con i medici di medicina generale”.
Oggi è intanto entrata in vigore la nuova ordinanza del ministero della Salute e Campania, Emilia
Romagna e Molise sono passate in arancione.
E ieri sera le Regioni avevano chiesto anche una revisione e una semplificazione “dell’attuale sistema di regole che definisce l’entrata e l’uscita dalle diverse zone”.
“Serve – ha detto Bonaccini – un respiro più lungo e un’analisi approfondita dei luoghi e delle attività, anche in base ai dati di rischio già accertati. Non solo. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese”.
“Tutte le Regioni hanno poi richiesto – ha concluso Bonaccini – che per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino anche contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte. Sia che si tratti di provvedimenti restrittivi regionali, sia che si tratti di provvedimenti nazionali”.