Il Governatore: "Ci sono zone della città dove lo Stato ha difficoltà a testimoniare la propria presenza, questa è la verità"
“Il dato dei contagi a Palermo è singolare, riflette una particolare condizione socio-economica. Subito dopo la pandemia, le articolazioni dello Stato dovrebbero riflettere.
Ci sono zone della città dove lo Stato ha difficoltà a testimoniare la propria presenza, questa è la verità”.
Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ai cronisti sui dati dei contagi a Palermo, che anche ieri sono stati elevati e rappresentano circa la metà del totale registrato nell’intera Sicilia.
“Sugli ultra 80enni abbiamo operato una campagna tenace di sensibilizzazione, abbiamo chiesto la collaborazione dell’Ordine dei farmacisti e quella dei medici di medicina generale con i quali abbiamo sottoscritto un accordo.
Devo ringraziare la minoranza dei medici di medicina generale che sta collaborando nella ricerca del proprio paziente ultra 80enne, prima per convincerlo a vaccinarsi e poi per somministrare il vaccino.
Vorrei sperare che da parte di tutti i medici di base ci possa essere questa contagiosa consapevolezza – ha detto Musumeci -. Ci aspettiamo molto di più dai medici di medicina generale, dei quali conservo dall’adolescenza una immagina quasi ieratica ma che si è sbiadita per lo scorrere degli anni e per una caduta etica e deontologica che registro – ha aggiunto – Il medico è l’avamposto nella trincea del territorio, speriamo di poterli avere al nostro fianco, al fianco degli operatori sanitari e delle strutture distribuite nel territorio, oltre 60 punti vaccinali nelle nove province.
Loro conoscono i pazienti ultra 80enni, le patologie, gli indirizzi: sono nelle condizioni di poterli contattare e vaccinare. Già in molti lo fanno, ma si tratta pur sempre di una minoranza”.