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Covid, nuovo campanello d’allarme: spunta la variante “Eris”

Covid, nuovo campanello d’allarme: spunta la variante “Eris”
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Prende piede una nuova variante del Covid in tutto il mondo: ecco le sue caratteristiche e la sua contagiosità

Il Covid ha allentato ormai da tempo la sua morsa in ogni parte del mondo.

Il numero di casi si è ormai stabilizzato, per merito anche della campagna vaccinale che ha contribuito ad arrestare la cavalcata mortale che il virus aveva intrapreso dall’inizio del 2020.

Tuttavia, non occorre abbassare la guardia.

Già, perchè gli scienziati avrebbero rintracciato una nuova variante del coronavirus: la EG5.1, denominata “Eris”.

Covid, la nuova variante Eris: le sue caratteristiche

La nuova variante, il cui nome trae origine dal pianeta nano scoperto nel 2003 nel nostro sistema solare, in onore dell’antica dea greca della discordia, secondo i dati sarebbe molto più contagiosa delle precedenti.

I sintomi più comuni associati alla variante Eris sono simili a quelli osservati nelle ultime varianti di Omicron, sebbene la frequenza di alcuni sintomi possa variare. Tra i sintomi più comuni si includono mal di gola, naso che cola o chiuso, tosse secca, mal di testa, tosse grassa, voce rauca, dolori muscolari e articolari, e alterazioni del senso dell’olfatto.

Uno studio italiano ha indicato che la variante Eris non sembra essere più pericolosa delle altre mutazioni del virus finora analizzate. Le analisi suggeriscono che ha una virulenza inferiore rispetto ad altre varianti di Omicron.

L’Oms: “Non smontate sorveglianza sul virus”

L’Oms, tuttavia, ha rinnovato l’invito a non abbassare la guardia.

I dati analizzati dall’organismo sanitario mostrano infatti un aumento dell’80% dei casi dal 10 luglio al 6 agosto rispetto ai 28 giorni precedenti, anche a causa della nuova mutazione di Omicron, EG5.

“I risultati ottenuti in tutti gli aspetti della sorveglianza, dell’assistenza clinica, della prevenzione delle infezioni, del controllo, tutto ciò che è stato fatto per il COVID-19 è un investimento per il futuro. Quindi smantellare questi sistemi è davvero poco lungimirante”, afferma Maria Van Kerkhove, consulente per la MERS/COV dell’Organizzazione mondiale della Sanità.

La variante EG5 è stata rilevata in più di 50 Paesi. L’Oms prevede che possa diventare dominante, anche se non ci sono indicazioni precise sul numero di infezioni o reinfezioni e solo la metà dei Paesi del mondo sta segnalando casi in questo momento.