Covid, occhio alla pelle, sono sei i possibili segnali d' allarme - QdS

Covid, occhio alla pelle, sono sei i possibili segnali d’ allarme

Covid, occhio alla pelle, sono sei i possibili segnali d’ allarme

mercoledì 27 Gennaio 2021

Orticaria, puntini simili al morbillo o alla varicella, vasculite, ulcere. E geloni, soprattutto nei giovani. L'esperto, fare immediatamente il tampone se ne compare anche soltanto uno

Non solo tosse, febbre, bronchite o polmonite, il covid si manifesta anche sulla pelle, con apparenti “banali” alterazioni cutanee.

Uno studio tutto italiano, condotto con il supporto della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) e pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology, ne ha individuate sei che possono essere una manifestazione del coronavirus associata a diversi stadi della malattia.

“Lo studio – ha affermato Ketty Peris, presidente SIDeMaST – conferma che la cute può essere spia di una infezione da covid e per questo è fondamentale controllare ancora di più la nostra pelle”.

Coordinatore della ricerca è Angelo Valerio Marzano, direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università degli Studi di Milano.

I sei fenotipi cutanei individuati e che possono essere correlati al covid sono: un quadro clinico simile all’orticaria, un’eruzione morbilliforme sia agli arti che al tronco, una reazione cutanea tipo varicella, presenza di lesioni tipo geloni, vasculite, con un colorito rosso vinoso e possibile formazione di ulcere sugli arti inferiori.

Lo studio è stato condotto su duecento pazienti in tutta Italia.

“La durata media delle manifestazioni cutanee osservata – ha spiegato Marzano – è stata di dodici giorni; quella dei geloni di 22. Inoltre, abbiamo rilevato che i geloni erano il sintomo prevalente tra i giovani ed erano associati a una manifestazione quasi sempre asintomatica del virus, mentre tutti gli altri fenotipi erano collegati a una forma più o meno severa”.

“A questo proposito – ha aggiunto -, due importanti lavori internazionali avevano dato come assunto il fatto che le lesioni della pelle più gravi fossero correlate a una forma severa di coronavirus. Una corrispondenza che invece, in base ai nostri studi, non esiste: non c’è correlazione diretta tra gravità della manifestazione cutanea e quella della malattia da covid. Piuttosto, una correlazione esiste tra aumento dell’età e aumento della gravità della malattia”.

Per l’esperto bisogna quindi prestare particolare attenzione a segnali precisi che compaiono sulla pelle: sono tutte spie che devono indurci a fare subito un tampone.

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