Primi casi registrati anche in Italia. Nel mondo è diffusa già in quasi 50 Paesi. Ecco perché preoccupano i suoi effetti
Il Covid esiste ancora, si trasmette in tutto il mondo ma per fortuna le conseguenze sono molto meno gravi rispetto al periodo centrale della pandemia. C’è però una nuova variante, chiamata Bythos che tiene in ansia molti Paesi, perché i suoi effetti non sono ancora completamente conosciuti.
Covid, Bythos già arrivata in Italia
La sottovariante Xbf di Omicron è arrivata anche in Italia, dove si registrano i primi casi. Già l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità sulle varianti lo ha messo in luce. Bythos è stata segnalata dall’Oms e inserita nella lista delle varianti sotto osservazione a metà febbraio. A far parte dell’elenco delle sotto-varianti ci sono anche BF.7, BQ.1 (Cerberus), BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.5 (Kraken).
Xbf è frutto di una ricombinazione tra BA.5.2.3 e CJ.1, ed è stata sequenziata la prima volta durante l’estate. Oggi è presente in 46 Paesi, ma al momento la sua diffusione non crea allarme dal momento che corrisponde a poco più dell’1% dei campioni sequenziati in tutto il mondo.
Covid, i sintomi della variante Bythos
Anche se ancora sono in corso accertamenti sugli effetti di Bythos, si può dire che dai primi studi non ci sono differenze sostanziali nella gravità della malattia e nei sintomi rispetto a Omicron. Tuttavia Xbf tiene in ansia perché possiede mutazioni che possono conferirle maggiore trasmissibilità e capacità di sfuggire alla risposta immunitaria.
I sintomi al momento sono abbastanza comuni e non destano grosse preoccupazioni, sono molto simili infatti a un raffreddore. Naso chiuso o che cola, affaticamento, stanchezza, mal di gola e tosse, mal di testa e febbre. C’è anche chi riferisce di accusare dolori muscolari, di perde l’appetito o di avere frequente senso di nausea o anche diarrea. La perdita di gusto e olfatto è ormai sempre più rara.