Il Covid corre anche in Sicilia, atteso nuovo incremento, "Ospedali si preparino" - QdS

Il Covid corre anche in Sicilia, atteso nuovo incremento, “Ospedali si preparino”

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Il Covid corre anche in Sicilia, atteso nuovo incremento, “Ospedali si preparino”

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domenica 19 Dicembre 2021

Arriva una nuova stretta a Natale. La cabina di regia si riunirà il 23 dicembre. Ci si prepara al peggio, atteso nelle prossime settimane.

Ieri in Sicilia quasi 1400 casi di Covid in 24 ore e un aumento di 24 unità in terapia intensiva in un solo giorno. Si contano già due contagiati da variante Omicron, la mutazione maggiormente trasmissibile tra tutte. La Francia corre ai ripari nel tentativo di arginare la diffusione del virus e lo stesso farà l’Italia, dopo una riunione della cabina di regia il 23 dicembre. Il Belpaese si trova “in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del Paese”.

A metterlo nero su bianco è la circolare del ministero della Salute ‘Rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica’. Nel raccomandare la “tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria”,la circolare allerta anche rispetto ad “ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione” della variante Omicron.

L’incremento atteso nelle prossime settimane

Una “tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SarsCoV2, sia a livello territoriale che ospedaliero”. La raccomandazione è contenuta in una circolare del ministero della salute, anticipata oggi da Repubblica, indirizzata a Regioni e Comuni. Ciò, si legge, considerando che “l’Italia si trova in fase epidemica acuta, caratterizzata da elevata velocità di trasmissione del virus nella maggior parte del paese” e alla luce della maggiore diffusione di Omicron.

La circolare ‘Pandemia da SarsCoV2: rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica’ è firmata dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza e dal direttore generale della Programmazione sanitaria Andrea Urbani.

I dati delle ultime settimane

“Nelle ultime otto settimane – si legge nel provvedimento – sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell’incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09)”.

Alla luce dell’attuale andamento epidemico ed “altresì in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante virale B.1.1.529, designata dall’OMS come variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite – si afferma nella circolare – si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali”. Il ministero rimanda quindi le Regioni alle circolari già emanate per la gestione delle precedenti ondate pandemiche e che riguardano, in particolare, misure per la rimodulazione dell’attività programmata considerata differibile, indicazioni per partorienti e neonati, riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali per la gestione dell’emergenza con il potenziamento dei posti letto ospedalieri e dell’assistenza sul territorio.

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