L’Oms tiene il punto sulla lotta al Covid19 e alle sue varianti. Gli Stati, ribadisce l’organizzazione, devono continuare a offrire la vaccinazione anti-Covid 19, che rimane un’importante misura di salute pubblica per proteggersi da una minaccia che ancora permane. Per questo, raccomanda l’Organizzazione mondiale della sanità, gli Stati devono continuare a offrirla.
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Oms: “Obiettivo è migliorare le risposte immunitarie per le varianti”
“Il Sars CoV 2 continua a subire un’evoluzione costante sin dalla sua comparsa negli esseri umani, con importanti cambiamenti genetici e antigenici nella proteina Spike.” Così l’Oms che spiega: “L‘obiettivo di un aggiornamento della composizione dell’antigene del vaccino anti-Covid è quello di migliorare le risposte immunitarie indotte per le varianti circolanti di Sars CoV 2″.
Sulla base dei dati raccolti ed esaminati, il gruppo consultivo tecnico sulla composizione del vaccino (Tag-Co-Vac) consiglia ai produttori di restare sui vaccini monovalenti mirati a JN.1 o KP.2 che rimangono antigeni vaccinali appropriati. Un’alternativa idonea, aggiunge l’Oms, è un vaccino monovalente anti LP.8.1, la variante ora dominante negli Stati Uniti, dove ha superato per diffusione la variante XEC, dominante dallo scorso dicembre, e risulta ora essere la prima per numero di contagi (il 42%, contro il 31% di XEC).
“In conformità con la politica del Sage, il gruppo consultivo strategico sull’immunizzazione” precisa l’agenzia “la vaccinazione non dovrebbe essere ritardata in previsione dell’accesso a vaccini con una composizione aggiornata”.