E' già boom di positivi nelle scuole, è allarme, cosa può succedere - QdS

E’ già boom di positivi nelle scuole, è allarme, cosa può succedere

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E’ già boom di positivi nelle scuole, è allarme, cosa può succedere

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sabato 18 Settembre 2021

Al momento sono un centinaio le classi in dad in Italia "ma ritengo siano destinate ad aumentare", dice il presidente di Anp Roma, Mario Rusconi

Da nord a sud aumentano i casi di studenti positivi e conseguentemente cresce il numero delle classi che vanno in didattica a distanza, a volte anche per mancanza di attenzione e responsabilità da parte di alcuni genitori che, come accaduto a Torino, hanno portato i due figli a scuola violando l’obbligo di quarantena e causando, di conseguenza, a pochissimi giorni dall’inizio, l’interruzione delle lezioni in presenza per tanti studenti.

LA SITUAZIONE

Al momento sono un centinaio le classi in dad in Italia “ma ritengo siano destinate ad aumentare”, dice il presidente di Anp Roma, Mario Rusconi.

Proprio per ridurre quarantene e didattica a distanza c’è chi pensa a ‘micro bolle’ per i ragazzi delle scuole sul modello tedesco, ricalcando quanto già avviene sugli aerei nei casi nei casi cui vengano scoperte positività, ovvero limitare l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus ma esperti ed epidemiologi sono molto perplessi: è troppo pericoloso, dicono.

Intanto il Codacons giudica eccessivo il numero di classi che, a pochi giorni alla ripartenza della scuola, è finito in quarantena, e punta il dito sulla scelta del Governo di delegare ai genitori la misurazione della temperatura degli studenti.

LA DAD “INEVITABILE”

Un incremento degli studenti in dad “è inevitabile: basta un alunno positivo in aula”. A dirlo, in un’intervista a ‘Qn’, è il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli. A meno che l’Asl “non effettui un tracciamento e decida di mettere in isolamento solo i ragazzi che hanno avuto contatti più stretti con lo studente positivo al Covid, lo scenario è destinato a essere lo stesso dello scorso anno con intere classi in quarantena”, spiega. Dal punto di vista della didattica “è auspicabile che vengano messi in quarantena meno alunni possibile per il minor tempo possibile”.

L’attuale organizzazione che prevede 7 giorni di isolamento per gli studenti vaccinati, 10 per i non vaccinati, 14 per chi rifiuta di sottoporsi al tampone, per Giannelli creerà problemi nella gestione della didattica: “Delle tempistiche così diverse tra gli alunni fanno sì che inizialmente gli studenti staranno tutti a casa, poi qualcuno tornerà presenza, e dopo qualche giorno ne rientreranno altri.

Una situazione sconveniente tenendo conto che sarà necessario attivare la dad per gli studenti in quarantena e ci troveremo, quindi, con una parte di studenti in classe e altri in didattica a distanza. Tale organizzazione determinerà una situazione difficilmente gestibile, ma soprattutto gestibile in modo poco efficace”. Inoltre, “attualmente, ci sono pochi bidelli per le operazioni di controllo degli accessi e di gestione dei corridoi. Bisogna fare in modo che l’organico delle segreterie sia rapidamente portato al 100%”.

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