Il rischio, in questo periodo natalizio con due milioni e mezzo di italiani in isolamento per aver avuto contatti
con positivi al Covid, è quello della paralisi delle attività produttive. Per questo Governo e Regioni, guardando anche a quanto sta avvenendo in altre nazioni, valutano la possibilità di accorciare i tempi di quarantena.
Almeno per i vaccinati con terza dose che si sono trovati a contatto con persone risultate positive.
La decisione verrà presa dopo un incontro, domani, con il Comitato tecnico scientifico, convocato per pronunciarsi sulla situazione in base all’andamento della curva epidemiologica.
L’ipotesi è quella di ridurre, da inizio gennaio, l’isolamento dei contatti a 3-5 giorni per chi abbia ricevuto la terza dose, a partire da inizio gennaio.
L’Italia guarda insomma anche a ciò che stanno facendo gli altri Paesi.
Le autorità statunitensi, per esempio, hanno deciso di ridurre da dieci a cinque giorni l’isolamento per i positivi al Covid asintomatici.
Nessuna quarantena, poi, è prevista per i vaccinati con terza dose in caso di contatti con positivi.
Secondo gli esperti, la misura consentirà di diminuire le assenze di chi svolge lavori essenziali.
Non mancano però le critiche di chi ritiene che con la variante Omicron che dilaga e in assenza di test, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie americano abbia ceduto alle pressioni dell’economia.
Sul fronte opposto, Francia e Regno Unito temono altri record di contagi e sono pronti a nuove restrizioni.
Intanto, anche in Italia, Omicron fa correre il virus: dei 30.810 contagi in 24 ore registrati ieri la metà riguardano la nuova variante.
Una crescita incredibile se pensiamo che era stata considerata un record la cifra di 24.883 positivi nel giorno di Natale.
Il turismo natalizio, con il ritorno a casa di innumerevoli studenti fuori sede, ha provocato questa situazione e adesso è record di prenotazioni annullate.
Senza contare che, a causa del contagio diffusosi tra gli equipaggi, è ancora caos voli: anche ieri ne sono stati cancellati, nel mondo, oltre duemila.