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Covid, in Sicilia saranno stabilizzati 9mila tra medici e infermieri

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Covid, in Sicilia saranno stabilizzati 9mila tra medici e infermieri

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martedì 15 Febbraio 2022

L’obiettivo è stabilizzare i 9 mila sanitari tra medici e infermieri impegnati nella lotta alla pandemia ma i cui contratti sono legati allo stato di emergenza e quindi in scadenza il 31 marzo

L’obiettivo è stabilizzare i 9 mila sanitari tra medici e infermieri impegnati nella lotta alla pandemia ma i cui contratti sono legati allo stato di emergenza e quindi in scadenza il prossimo 31 marzo. E’ l’auspicio dell’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza.

“Stiamo lavorando in Conferenza Stato-Regioni, la necessità di questo personale non finirà certamente con la conclusione dello stato di emergenza – ha sottolineato Razza, nel corso del suo intervento in aula all’Ars -. Nell’ambito dell’accordo con lo Stato sui fondi del Pnrr per la sanità è necessario anche stabilire le esigenze di copertura degli organici”.

Le critiche

L’assessore Razza da qualche mese ha iniziato a pensare al “Dopo di Noi” purtroppo non nel senso dell’attenzione ai fragili ma all’attenzione a se stesso ed al suo cerchio magico”. Lo ha detto il deputato regionale della Lega e Vice presidente della Commissione Sanità Carmelo Pullara. “Le recenti attività dell’assessore – commenta Pullara -a partire dai decreti sull’ADI, continuando con la programmazione dei fondi PNRR e per finire all’ultimo decreto che costituisce il Cersep (Centro siciliano epidemie e pandemie) in seno al Cefpas. Ricordo a me stesso che Cefpas è l’acronimo di Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario. Sono il segno tangibile che l’assessore Razza, ovviamente con il benestare del presidente Musumeci, stia cercando di cristallizzare la programmazione sanitaria per i prossimi anni.

Ne è prova inequivocabile che sulla stessa linea del suo dante causa Musumeci piuttosto che presentare le iniziative a livello regionale preferisca presentarle a Roma così come Musumeci che per la sua ricandidatura ritiene possa arrivare dall’alto. Altro che sbandierata autonomia. Questo atteggiamento non è altro che la conferma che questo governo sia ai titoli di coda. E’ scontato che non consentiremo una militarizzazione della gestione sanitaria ovvero una cristallizzazione della programmazione sanitaria che non abbia come fine l’interesse dei siciliani”.

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