Ma un cittadino può scegliere il proprio vaccino? No, ma ha il sacrosanto diritto di rifiutarlo.
Il consenso informato da firmare parla chiaro. Un modulo diverso a seconda della categoria di appartenenza, ma che comunque offre questa possibilità. Che, a pensarsi bene, è molto meno banale di quanto di pensi.
Sappiamo da tempo infatti che ogni cittadino può scegliere se vaccinarsi o meno, decidendo anche il giorno e l’ora della somministrazione, ma non può decidere effettivamente il vaccino tra quelli attualmente disponibili.
Ci sono però delle scelte: nel caso mancassero, ad esempio, dosi di Pfzier o Moderna e il vaccinatore di turno proponesse AstraZeneca o J&H (o il contrario), basta non apporre la firma al modello e la vaccinazione sarà rimandata o rimodulato.
Questa decisione è data dal fatto che per ogni persona viene scelto un vaccino in base agli studi condotto sulle fasce d’età e sulle sue condizioni di salute: Pfizer–BioNTech e Moderna per gli under 60 e i soggetti fragili; l’AstraZenenca è stato riservato a insegnanti, personale scolastico non docente, forze dell’ordine.
In alcuni Paesi però è anche possibile scegliere la vaccinazione. Tutto viene stabilito in rapporto alla produzione e alla disponibilità delle dosi oltre alle evidenze scientifiche.
Nel corso della campagna vaccinale sono emerse sempre più nuove osservazioni e indicazioni ma, spiegano gli scienziati, la scelta dei vaccini al momento non è possibile: si potrà fare quando avremo più dati scientifici e una maggior disponibilità di dosi.

