Covid e scuola a Palermo, ecco cosa attende gli studenti a settembre - QdS

Covid e scuola a Palermo, ecco cosa attende gli studenti a settembre

Covid e scuola a Palermo, ecco cosa attende gli studenti a settembre

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mercoledì 30 Giugno 2021

Rosaria Inguanta, dirigente scolastico dell'IISS Ernesto Ascione di Palermo, spiega tutti i problemi che potrebbero riguardare gli studenti a settembre

Pandemia, didattica a distanza, ritardi e lacune nel completo svolgimento del programma didattico: questi i temi caldi di un’epoca storica che sta segnando molti aspetti della vita, inclusa la formazione scolastica.
Quali i risvolti di questa situazione sanitaria alla ripresa del nuovo anno scolastico, quali problematiche e risorse ci porteremo dietro?
In proposito abbiamo ascoltato il parere di Rosaria Inguanta, dirigente scolastico dell’IISS Ernesto Ascione di Palermo, in prima linea da anni nel considerare la formazione dei giovani una questione elevata di responsabilità, sacrificio, autonomia, collaborazione.

Professoressa Inguanta, a suo avviso, quale ripartenza ci attende a settembre 2021?

“Innanzitutto mi auguro una ripartenza al 100% in presenza, senza improvvisi cambiamenti successivi, che demotiverebbero gli alunni. Sono ottimista, poiché i nostri alunni hanno sviluppato competenze fondamentali nel campo dell’autonomia e dello spirito di autogestione, come il corretto utilizzo degli strumenti multimediali per la didattica a distanza. Questo è un risultato importante, ed è errato considerare solo il completamento del programma didattico il risultato ottimale, ci tengo a sottolinearlo. Uno studente volenteroso darà comunque risultati positivi, la didattica a distanza non può essere la causa della scarsa performance, ecco perché invito tutti i docenti a non essere indulgenti con gli studenti che, per esempio, costantemente non mostrano impegno e collaborazione durante le videolezioni”.

Una collaborazione che si potrebbe estrinsecare a più livelli, da quello didattico a quello normativo: sul piano normativo si porrebbe l’utilizzo delle mascherine, in un auspicabile spirito di sicurezza generale, e la questione della reazione dei più giovani a queste restrizioni, stante anche la possibilità attuale di eliminazione delle stesse negli spazi chiusi. Una ripartenza, quella di settembre, che potrebbe contemplare l’utilizzo delle mascherine, in questo caso quale sarà, secondo lei, l’atteggiamento dei giovani?

“I ragazzi sono versatili e responsabili e si adattano alle norme, solo se queste vengono spiegate con coinvolgimento da parte degli adulti, i quali devono crederci in prima persona. In altre parole, se a settembre le mascherine dovessero essere obbligatorie reputo che i nostri alunni non si lamenterebbero, tutto dipende da come noi adulti porgiamo la questione, ovvero in termini di prassi necessaria per la sicurezza collettiva”.

Buone norme sanitarie, quindi, che si affiancano alle risorse messe già in atto o da implementare da parte della scuola per gestire un’eventuale situazione pandemica ancora in corso, a partire dalla formazione dei docenti.Quali risorse pensate di attivare per una ripartenza ottimistica e fruttuosa, nel vostro Istituto?

“A settembre disporremmo di molte risorse, già attive a dire il vero, per gestore eventuali focolai, come la didattica a distanza, con l’attivazione di specifici corsi interni rivolti ai docenti e di tutoraggio. Stiamo già pensando di attivare risorse finalizzate alla creazione della banda larga in Istituto. Non dimentichiamo poi la disponibilità di strumenti multimediali: in effetti, e questo lo dico con un certo rammarico, abbiamo ottenuto un finanziamento di 120.000 euro per il noleggio di attrezzature informatiche per gli alunni, ma davvero in pochi, in numero totale di 30, hanno fatto richiesta. In relazione invece alle innovazioni utili alla formazione annuncio in via del tutto nuova che stiamo anche avviando la ristrutturazione di un’ampia area esterna dedicata allo sport con campi da tennis, calcetto, pallacanestro e pallavolo, come speranza di ritorno stabile alla normalità e di ritorno a un contatto che sopprima il distanziamento sociale. Innovazioni possibili grazie all’intervento di tutti i collaboratori, infatti senza il loro supporto non potrei portare avanti la mission della crescita dei ragazzi” conclude Inguanta.

E in attesa dei nuovi dati epidemiologici il monito va alla prudenza, con l’auspicio che le norme ministeriali non siano seguite con sola adesione estrinseca, ma colte nel loro valore di prevenzione, e che da queste derivi un autunno senza restrizioni, che per la scuola significa contatto fisico, socialità, abbracci, sorrisi e relazioni vive.

Angela Ganci

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