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Covid, in Sicilia flop vaccini e rapida crescita contagi, il report

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Covid, in Sicilia flop vaccini e rapida crescita contagi, il report

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giovedì 11 Novembre 2021

Nella scorsa settimana in Sicilia aumentano di oltre il 36% i contagi. La campagna vaccinale resta indietro.

In questi ultimi giorni preoccupa la recrudescenza del coronavirus che, anche in Sicilia, fa schizzare contagi e ricoveri.

IL BOLLETTINO DI OGGI: IN AGGIORNAMENTO

La situazione negli ospedali

Continua a aumentare la circolazione del Sars-Cov-2 in Italia. Crescono del 37,7% i nuovi casi settimanali di Covid-19, del 14,8% i ricoveri in ospedale e del 9,4% le terapie intensive. Mentre gli attualmente positivi superano quota 100.000. A fornire il quadro è il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, che confronta i dati della settimana 3-9 novembre, rispetto alla precedente. “Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali e una media giornaliera più che raddoppiata in meno di un mese, da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.

Le zone più a rischio

Aumentano casi di Covid-19 in tutte le regioni italiane e l’aumento va dal 12,7% della Toscana al 75,3% della provincia autonoma di Bolzano. Nessuna per ora rischia di passare in zona gialla ma servono misure restrittive. È quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe che confronta i dai della settimana 3-9 novembre con quelli della settimane precedente. In particolare, per 66 Province c’è un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le Province superano tale soglia. In 3 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). “Sono numeri – commenta il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta – che dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale, per evitare che la diffusione del contagio trascini l’intera Regione in zona gialla”.

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazionee – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,8% in area medica e +9,4% in terapia intensiva”. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali. In particolare, nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica. Tali valori, a breve termine, ricorda Gimbe, non comportano il rischio di passare in zona gialla che, oltre all’incidenza settimanale superiore ai 50 casi per 100.000 abitanti, richiede contestualmente il superamento della soglia di occupazione del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva.

Vaccini, crollo prime dosi

Crollano del 75% in tre settimane le prime dosi di vaccino anti Covid e ancora 2,7 milioni sono gli over 50 da vaccinare. Mentre anche le terze dosi non decollano e al palo sono anche le forniture di vaccini. È quanto rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che chiede un “cambio di marcia per contenere la quarta ondata”. In particolare, rileva il report, dopo aver sfiorato quota 440 mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4% attestandosi a 108.497 nella settimana 1-7 novembre. Di questi, il 72,2% sono persone in età lavorativa.

In particolare, confrontando i dati della settimana 27 ottobre-2 novembre con quelli della settimana 3-9 novembre, i nuovi casi di Covid-19 sono passati da 29.841 a 41.091 (+37,7%), i decessi da 257 a 330. Continuano a salire anche i ricoveri in ospedale di pazienti con sintomi, passati da a 2.992 a 3.436 (14,8%) e i pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva, passati da 385 a 421 (+9,4%), così come le persone in isolamento domiciliare, passate da 81.070 a 96.348, pari a +18,8%. Nelle ultime tre settimane, inoltre, rileva il monitoraggio Gimbe, l’aumento della circolazione virale è ben documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 9,9%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,7%).

Al 10 novembre, risultano consegnate 99.901.969 dosi: in assenza di nuove forniture per la quarta settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 8,8 milioni di dosi. Il 79% della popolazione (46,7 milioni) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+127.761 rispetto alla settimana precedente) e il 76,4% (45,2) ha completato il ciclo vaccinale (+379.124 rispetto alla settimana precedente). In lieve calo (-4,8%) nell’ultima settimana il numero totale di somministrazioni: sono state poco più di un milione, con una media giornaliera settimanale di 169.844.

Terze dosi, la copertura nazionale con dose “booster”

Rispetto alle terze dosi, su una platea costituita da 890.460 persone per la dose aggiuntiva (soggetti con problemi immunitari per i quali si è evidenziata una minore risposta al vaccino) e da 5.131.130 persone per la dose booster (operatori sanitari, ospiti RSA, over 60 e persone fragili), al 10 novembre sono state somministrate 2.409.596 terze dosi, di cui 383.769 dosi aggiuntive e 2.025.827 di dosi booster. Il tasso nazionale di copertura vaccinale per le dosi aggiuntive è del 40% con nette differenze regionali: dal 2,3% della Valle D’Aosta al 100% di Umbria e Piemonte.

La copertura nazionale con dose booster è del 39,5%, anche qui con notevoli differenze tra le Regioni: dal 18,3% della Calabria al 81,2% del Molise “Con l’aumento della circolazione virale che si riflette sulle ospedalizzazioni, il progressivo calo dell’efficacia vaccinale e l’esiguo aumento dei nuovi vaccinati – afferma Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – l’accelerazione sul fronte delle terze dosi è una strategia fondamentale per contenere la quarta ondata. Da questo punto di vista iniziano a preoccupare sia le mancate consegne di vaccini da 4 settimane senza informazioni ufficiali sul piano delle forniture, sia alcune criticità che ostacolano il monitoraggio delle performance delle Regioni, che di fatto vanno in ordine sparso”.

La situazione in Sicilia

In Sicilia nella settimana 3-9 novembre si registra un peggioramento dei casi attualmente positivi per 100 mila abitanti (177) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (36,4%) rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (10%) e in terapia intensiva (5%) occupati da pazienti Covid-19. I dati sono contenuti nel report settimanale della Fondazione Gimbe.

La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 70,1% (media Italia 76,4%) a cui aggiungere un ulteriore 3,2% (media Italia 2,6%) solo con prima dose; il tasso di copertura vaccinale con dose booster è del 23,7% (media Italia 39,5%); il tasso di copertura vaccinale con dose aggiuntiva è del 85,4% (media Italia 43,1%). Questo l’elenco dei nuovi casi per 100 mila abitanti dell’ultima settimana suddivisi per provincia: Messina 123, Catania 94, Siracusa 86, Enna 54, Trapani 54, Caltanissetta 51, Agrigento 37, Palermo 33, Ragusa 18.

(ANSA)

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