Sanità

Covid in Sicilia, a Palermo la mortalità cresce fino al +75%

La Sicilia sta per diventare “zona gialla”. Ma il Ministero della Salute e il Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio hanno pubblicato il Rapporto sull’andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane aggiornato al 26 gennaio 2021. I dati contenuti nel rapporto ed elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune di Palermo confermano il drammatico incremento della mortalità totale nella città di Palermo già rilevato nei precedenti rapporti, anche se nell’ultimo periodo si registra un’attenuazione dell’eccesso di mortalità rispetto ai picchi registrati nel mese di novembre. Nell’ultima settimana in esame, poi, Catania è – assieme a Verona – l’unica città italiana ad aver incrementato il numero di decessi giornaliero.

Palermo, la mortalità cresce quasi fino al +75% con la pandemia

Nel mese di ottobre i decessi rilevati a Palermo sono stati 593, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 465 (+128 decessi, pari a +28%). Nel mese di novembre i decessi rilevati a Palermo sono stati 792, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 480 (+312 decessi, pari a +65%). Nel mese di dicembre i decessi rilevati a Palermo sono stati 720, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 580 (+140 decessi, pari a +24%). 

In particolare, per quanto riguarda Palermo, nei primi 15 giorni di gennaio i decessi rilevati sono stati 346, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 347 (-1 decesso).

Passando a un’analisi dei decessi settimanale, i dati confermano il picco di eccesso di mortalità registrato a novembre, con un massimo di +74,8% nella settimana dall’11 al 17 novembre. Nelle settimane di dicembre la mortalità è sempre risultata più elevata rispetto alla media degli ultimi 5 anni, con un eccesso di mortalità compreso fra +24,0% registrato fra il 16 e il 22 dicembre e +31,2% registrato fra il 9 e il 15 dicembre.

A gennaio la mortalità sembra invece essere tornata il linea con la media degli ultimi cinque anni. Quest’ultimo dato deve essere letto con cautela perché, oltre ai possibili effetti di una minore incidenza dell’influenza (le misure di contenimento adottate per il Covid-19 hanno di fatto impedito l’insorgere dell’epidemia influenzale), potrebbe in parte essere dovuto a fisiologici ritardi nella comunicazione dei decessi.

Mortalità in Italia, differenze tra Nord e Sud

L’andamento della mortalità media giornaliera per settimana aggregata per i comuni del Nord e del Centro-Sud (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 20 26 gennaio una riduzione della mortalità rispetto alla settimana precedente. Al Nord i valori sono in linea o inferiori all’atteso in tutte le classi di età. Al Centro-Sud, si osserva una riduzione della mortalità rispetto alla settimana precedente con valori entro la banda di riferimento in tutte le classi di età ad eccezione della classe 65-74 anni.

1A
1B
2A
2B

L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) mostra che il valore è tornato in linea con l’atteso. Il grafico evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 rispetto alle variazioni stagionali (valori massimi nel periodo dicembre-febbraio e valori minimi nel periodo giugno-agosto), osservato nei 5 anni precedenti. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità in corrispondenza della prima fase (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19. Il forte incremento della mortalità osservata (linea rossa) nella prima fase dell’epidemia di COVID-19, è stato seguito da una riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento (linea nera) a fine maggio. A partire dalla seconda metà di ottobre si osserva un secondo incremento della mortalità che raggiunge il picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a gennaio 2021.

Andamento stagionale della mortalità

I dati della mortalità relativi al periodo 1-15 gennaio (Tabella 1) mostrano complessivamente al Nord una mortalità superiore all’atteso (+5%) mentre al Centro Sud la mortalità in linea con il dato di riferimento. In seguito al forte incremento di mortalità osservato nelle settimane precedenti in molte città, la mortalità risulta inferiore all’atteso, anche in modo significativo (a Milano, Perugia, Viterbo, Frosinone, Napoli) evidenziando un effetto di compensazione (harvesting). In alcune città soprattutto del Nord tuttavia si riscontra ancora una mortalità superiore all’atteso (Brescia, Verona, Venezia, Padova, Genova, Bologna, Roma e Bari).

Tabella 1
Variazione mortalità per mese nelle città del Nord
Variazione mortalità per mese nelle città del Centro-Sud

Per quanto riguarda i dati settimanali, in gran parte delle città per la settimana 20-26 gennaio si osserva un ulteriore calo della mortalità o valori costanti in linea con l’atteso o all’interno della banda di confidenza. Solo a Verona e Catania si osserva un lieve incremento della mortalità giornaliera nell’ultima settimana.