O cambia qualcosa o con questo ritmo e con questa inarrestabile salita di contagi a metà settembre, forse dal 13, la Sicilia sarà in zona arancione. E se non bastasse, ad inizio ottobre ci sarà il rosso.
A dirlo non sono sensazione ma proiezioni statistiche effettuate da ricercatori della Lumsa che hanno incrociato dati del Cnr e della stessa agenzia del Ministero della Salute.
Domani ci sarà l’ufficializzazione della zona gialla dal 23 agosto, ma come abbiamo visto non cambierà nulla, o cambierà poco (mascherine all’aperto e tavoli ai ristoranti), ma sono misure che difficilmente cambieranno la situazione.
LA ZONA ARANCIONE E QUELLA ROSSA
Per diventare zona arancione il tasso delle terapie intensive deve superare il 20% e contemporaneamente l’area medica superare il 30%. Si andrà in zona rossa quando le terapie intensive supereranno il 30% e l’area medica andrà oltre il 40%.
“La Sicilia, assieme alla soglia dei ricoveri ordinari (15%), oltrepassa anche quella del 10% delle terapie intensive ieri, martedì, giorno a cui fa riferimento per le ospedalizzazioni il Cts nella riunione del venerdì – il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) -. Quindi venerdì 20 agosto la Sicilia dovrebbe essere giudicata zona gialla, con entrata in vigore lunedì 23 agosto. I positivi hanno finito di frenare la crescita circa 15 giorni fa e ora crescono in modo lineare con un aumento tra la settimana scorsa e la precedente del 35% circa”, riferisce Sebastiani.
I DATI
Ieri erano 997 i nuovi casi di Covid-19 in Sicilia. L’incidenza sale al 6,6% ieri era al 4,6%. L’isola nettamente resta al primo posto per nuovo contagio giornaliero. Al secondo posto c’è il Lazio con 703 contagi. Gli attuali positivi sono 19.717 con un decremento di altri 232 casi. I guariti sono 1.204.
Sul fronte ospedaliero sono 701 i ricoverati, 17 in più rispetto al giorno precedente mentre in terapia intensiva sono 80 i ricoverati, tre in più rispetto a ieri.
Per far capire la situazione: in meno di un mese si è passati dal 3% al 10% delle intensive. E la crescita dei casi e dei ricoveri era molto meno marcata di allora. Per questo le proiezione matematiche parlando di una possibile zona arancione.
“I ricoveri in terapia intensiva sono più che raddoppiati nelle ultime due settimane. Inoltre, continua a crescere anche il peso delle terapie intensive sul totale delle degenze”. Dunque, secondo Antonello Maruotti della Lumsa, “la gravità dei ricoveri è maggiore rispetto ai giorni scorsi”.

