Oggi è stato ufficializzato che nella Sicilia gialla scuole aperte da lunedì e che nelle zone arancioni e rosse si potrà attivare la Dad
Quattro comuni sono già in zona arancione, entro stasera rischiano di diventarlo in quaranta. E questo vuol dire, oltre a tutte le restrizioni del caso, anche la scuola in Dad.
C’è ancora dunque, per molte zone, un grosso, grossissimo punto interrogativo per quanto riguarda il ritorno in aula. Oggi è stato ufficializzato che nella Sicilia gialla scuole aperte da lunedì e che nelle zone arancioni e rosse si potrà attivare la Dad.
E’ quanto confermato dopo un confronto tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e gli assessori regionali all’Istruzione, Roberto Lagalla, e alla Salute, Ruggero Razza.
Quali sono i comuni in zona arancione
Attualmente, e fino al 12 gennaio, i comuni in arancione sono Gravina, Caronia, San Filippo del Mela e Ribera, ma è impossibile pensare, visto il tasso di contagio e l’esplosione dei casi in Sicilia (ieri più di 14000), che saranno solo questi centri a dover subire ulteriori restrizioni. Anche perchè gli ospedali sono già in grossa difficoltà, soprattutto nel Palermitano.
Dunque, l’assessorato ha già pronta una lista di ulteriori comuni a rischio, con il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che ha addirittura chiesto la zona rossa, anche per via della pressione degli ospedali. Già Sant’Agata di Militello e Trappeto hanno annunciato che le scuole saranno in Dad almeno fino al 17 gennaio. Il resto, si vedrà. Nei grossi centri, Palermo e Catania ad esempio, tutti in aula (almeno per ora) già da lunedì.
Chi rischia
L’andamento di nuovi casi in Sicilia, riportati ad oggi al sistema di sorveglianza ISS, tra il 20 e il 29 dicembre rivelano una incidenza di 282.08 casi per 100.000 abitanti a fronte di una media nazionale di 435.63, con un massimo di 353.73 casi per 100.000 abitanti in provincia di Messina. Nel periodo in questione sono stati rilevati 156 comuni con tasso d’incidenza superiore a 250 nuovi casi per 100.000 abitanti, e che rischiano ulteriori restrizioni. Ecco la grafica.
Le perplessità della Regione
«Le misure urgenti proposte dal governo nazionale per il tracciamento dei contagi da Covid-19 nella popolazione scolastica prevedono approcci differenziati in relazione al numero degli studenti positivi, alla tipologia del ciclo educativo e allo stato vaccinale dei singoli. A questi è necessario attenersi in Sicilia», afferma la presidenza della Regione. Le norme vigenti «consentono alle Regioni di intervenire con decisioni autonome solo nel caso di zona arancione o zona rossa». Ma avverte: «Assieme alle altre Regioni, tenuto conto dell’andamento esponenziale della curva epidemiologica, abbiamo evidenziato, tuttavia, perplessità in ordine alla possibilità di garantire l’assolvimento delle articolate procedure di testing e di monitoraggio sanitario nei tempi e con le modalità contenute nelle disposizioni del Consiglio dei ministri».
Luigi Ansaloni